Il vertice del 15 agosto in Alaska fra Donald Trump e Vladimir Putin alimenta speranze sul futuro degli equilibri strategici tra Mosca e Washington, soprattutto nel campo degli armamenti missilistici e nucleari. Negli ultimi anni, molti meccanismi di sicurezza ereditati dalla Guerra Fredda, sono via via venuti meno. Ieri il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov ha ricordato: «Il rischio di un conflitto nucleare rimane e la tensione strategica non sta diminuendo. Stiamo adottando contromisure e continueremo a farlo d’ora in poi».
Si riferiva a due nodi, il fallimento del trattato Inf, che vietava in Europa i missili a raggio medio e intermedio, e la precarietà del trattato New Start, che limita a 1.550 ciascuno il numero delle testate nucleari strategiche, quelle di maggior potenza, ma che scade fra sei mesi, nel febbraio 2026. In entrambi i casi è in gioco l’equilibrio fra le due potenze in fatto di deterrenza, poiché senza limiti scritti Mosca e Washington entrerebbero in una fase di riarmo senza limiti. Le parti cercano un equilibrio nel numero delle testate e nella gittata (e nella divisione ta armi nucleari strategiche e tattiche) per evitare un “sorpasso” nella quantità e qualità.
L’idea dell’attacco a sorpresa è illusoria, vincere una guerra nucleare è una chimera. Lo scorso 4 agosto la Russia ha confermato la fine della sua moratoria unilaterale ai missili a raggio intermedio.
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Cosa accadrà in Alaska nel faccia a faccia tra Trump e Putin. A dare una risposta (pesante) è in un'in...Aveva tentato fino all’ultimo di tenere in piedi, di facciata, il trattato Inf, in realtà decaduto dal 2019, quando furono gli Stati Uniti a ritirarsi per primi dal patto, su decisione di Trump, allora al suo primo mandato. L’Inf, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, smantellò i missili a raggio medio e intermedio, fra 500 e 5.500 chilometri di gittata, schierati da americani e sovietici in Europa. Armi troppo vicine ai confini, con ridotti tempi di volo e di avvistamento radar, che comprimendo i tempi di reazione e rendendo possibili attacchi a sorpresa, aumentavano il rischio di una guerra atomica. Erano i cosiddetti “euromissili” degli anni Ottanta, gli Rds-10 sovietici, chiamati Ss-20 dalla Nato, e gli americani Pershing II e Gryphon. L’Inf sopravvisse alla Guerra Fredda, ma entrò in crisi dal 2014 per reciproche accuse tra Mosca e Washington.
I russi sostenevano che gli americani volessero nascondere missili Tomahawk nei moduli di lancio delle basi Usa allora in costruzione a Deveselu, in Romania, e a Redzikowo, in Polonia, ufficialmente dedicate a missili difensivi del sistema Aegis Ashore e divenute operative rispettivamente nel 2016 e 2024. Gli americani, a loro volta, accusavano i russi d’aver realizzato il missile da crociera Novator 9M729, detto SscC-8 Screwdriver dalla Nato, con gittata di 2500 km, anziché i 480 chilometri dichiarati da Mosca.
Il 1° agosto 2019 Trump decise di far uscire l’America dal trattato, seguendo le orme di George Walker Bush, che nel 2002 aveva già stracciato un altro importante trattato, l’Abm che dal 1972 limitava le difese antimissile di Usa e Russia per salvare la deterrenza ed evitare che uno dei due, convinto di poter edificare difese impenetrabili, fosse tentato dall'effettuare un primo attacco nucleare nella speranza dell’impunità. Già 23 anni fa la fine del trattato Abm mise in allarme i russi. Poi, il ritiro americano dall’Inf ha accentuato tensione e diffidenza. Negli ultimi anni, gli americani hanno sviluppato il Precision Strike Missile, o PrSm, della Lockheed Martin, la cui gittata sarebbe superiore ai 500 chilometri, ricadendo nella fascia in precedenza vietata, e in grado di trasportare testate sia convenzionali, sia nucleari.
Prima del vertice hanno già deciso: Trump deve fallire
C’è da stropicciarsi gli occhi e da rimanere francamente basiti. Prendi un quotidiano a caso (italiano, fr...Sempre la Lockheed ha costruito il Dark Eagle, che colpisce fino a 2.700 chilometri e in più ha una testata planante ipersonica, con velocità superiore a Mach 5, capace di schivare le difese antimissile. In parallelo i russi hanno creato il missile Oreshnik, ipersonico con 6 testate, provato nel 2024 su una fabbrica ucraina di Dnipro e che verrà schierato in Bielorussia. Il rischio che alla corsa al missile a medio raggio s’aggiunga in febbraio il mancato rinnovo del New Start è forte. Perciò Trump e Putin cercheranno un’intesa che eviti di riportare il mondo sull’orlo dell’apocalisse atomica.