Israele, i piani su Gaza e Cisgiordania scatenano la rivolta di Ue, Macron e Germania

mercoledì 20 agosto 2025
Israele, i piani su Gaza e Cisgiordania scatenano la rivolta di Ue, Macron e Germania

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Il via libera del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, al piano per la conquista di Gaza City, fa scattare la durissima protesta di Unione europea, Francia e Germania, oltre ovviamente a quella dell'Anp.anche riguardo alla nuova occupazione della Cisgiordania che verrebbe di fatto divisa in due in seguito allo sviluppo dell'insediamento nella zona denominata E1, un'area aperta a est di Gerusalemme.

Mentre i mediatori premono per un cessate il fuoco e attendono la risposta ufficiale dello Stato ebraico all'ultima proposta sul tavolo, approvata da Hamas, a dominare la cronaca di oggi è il piano israeliano che sarà presentato ufficialmente al governo giovedì, all'inizio delle manovre alla periferia della città. L'operazione, ribattezzata I Carri di Gedeone B, prevede il richiamo di circa 130mila riservisti, mobilitati in tre fasi, e 60mila ordini sono già stati spediti.

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La decisione come detto ha suscitato l'opposizione della comunità internazionale, a partire da Francia e Germania. Per il presidente francese Emmanuel Macron, "l'offensiva che Israele prepara non può che condurre a un vero disastro" e a "una guerra permanente" nella regione, mentre il portavoce del governo tedesco Steffen Meyer ha espresso il "rifiuto" di Berlino all'escalation. La Germania trova "sempre più difficile capire come queste azioni porteranno alla liberazione di tutti gli ostaggi o a un cessate il fuoco", ha sottolineato.

Anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha messo in guardia contro il piano, affermando che rischia di "peggiorare una situazione già catastrofica". "La popolazione civile di Gaza vive in condizioni abominevoli. Con oltre l'80% della Striscia già interessato da ordini di evacuazione, è inimmaginabile che i civili possano essere costretti a trasferirsi in un'area ancora più piccola", ha aggiunto l'organizzazione, avvertendo che l'operazione potrebbe mettere a rischio anche la vita degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, come sottolineato anche dal Forum dei familiari dei rapiti.

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Sul piano negoziale, dopo il via libera di Hamas, si attende la risposta di Israele alla proposta di cessate il fuoco che prevede una tregua iniziale a Gaza di 60 giorni con un rilascio scaglionato degli ostaggi - fonti palestinesi parlano di 10 vivi e 18 corpi - insieme alla liberazione di alcuni detenuti palestinesi e disposizioni che consentano l'ingresso di aiuti nella Striscia.

Per l'Unione europea "la decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1 mina ulteriormente la soluzione dei due Stati, oltre a costituire una violazione del diritto internazionale", come denuncia il Servizio europeo per l'azione esterna, ribadendo la posizione esplicitata dall'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, il 14 agosto. "L'Ue esorta Israele a non procedere con questa decisione, sottolineandone le ampie implicazioni e la necessità di considerare azioni volte a proteggere la sostenibilità della soluzione dei due Stati", si aggiunge. Per Johann Wadephul, ministro degli Esteri tedesco, "tali piani, se attuati, sarebbero contrari al diritto internazionale e renderebbero impossibile una soluzione a due Stati". Per l'Anp, il piano di insediamento E1 trasformerebbe la Cisgiordania "in una prigione".