Germania al capolinea, doccia gelata per Merz: a picco senza le riforme

di Luigi Meranovenerdì 5 settembre 2025
Germania al capolinea, doccia gelata per Merz: a picco senza le riforme

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La ex locomotiva d'Europa si rimetterà in marcia solo se le riforme proposte dal governo Merz saranno attuate con rapidità. A fornire carburante per provare a ripartire dovranno essere i maxi investimenti in infrastrutture e difesa e gli “impulsi fiscali”. Le nuove previsioni sulla crescita dei principali istituti economici della Germania sono una doccia gelata per il cancelliere conservatore: le stime sul Pil, già basse, sono state tagliate anche di 4 decimi di punto. Investimenti deboli, consumi stagnanti, tasso di disoccupazione ai massimi da 10 anni sono solo alcuni dei problemi a cui la coalizione Cdu/Csu-Spd dovrà porre rimedio. Impietosa la fotografia scattata dall'istituto Ifo, secondo cui l'economia tedesca «rimane impantanata».

Dopo la stagnazione nella prima metà del 2025, si stima che il Pil crescerà dello 0,2% (era lo 0,3% nelle precedenti previsioni) quest'anno e dovrebbe aumentare rispettivamente dell'1,3% (era l’1,5%) e dell'1,6% nel 2026 e nel 2027. «Il nuovo governo federale contribuirà alla ripresa, a condizione che attui con determinazione i piani di stimolo fiscale, per le infrastrutture e la difesa, annunciati durante i negoziati di coalizione», confermano gli analisti dell'Ifo.

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A pesare sono ovviamente anche i dazi, nonostante l'accordo Usa-Ue. Nel corso del terzo trimestre, spiega l'Ifo si prevede che il Pil aumenterà solo dello 0,1% rispetto al precedente. «La politica fiscale del nuovo governo federale svolgerà un ruolo decisivo nel corso dell'anno – conferma l'Ifo- le misure previste, come l'ammortamento accelerato, la riduzione dell'Iva, dell'imposta sull'elettricità per il settore manifatturiero e delle tariffe di rete mirano ad alleviare l'onere per le aziende e le famiglie».

Gli stimoli fiscali ammontano a 9 miliardi di euro nel 2025, 38 miliardi di euro nel 2026 e 19 miliardi di euro nel 2027. «Se le misure saranno attuate con coerenza, attenuando così l'elevata incertezza, la Germania potrebbe far uscire l'economia tedesca dalla crisi». Analisi condivisa da altri due importanti istituti economici, il Kiel Institute e il Rwi – Leibniz Institute for Economic Research. Anche secondo gli esperti di Berlino, «l'economia tedesca è ancora in attesa di impulsi significativi e una ripresa non è ancora in atto».

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Dunque è probabile che l'economia ristagni quest'anno, con una crescita del Pil pari a solo lo 0,1% (dal +0,3% delle precedenti stime), mentre nel 2026 e nel 2027, sono attesi rispettivamente un +1,3% (da +1,6%) e +1,2%. Gli economisti dell'Rwi di Essen, infine, prevedono una crescita economica di appena lo 0,2% per il 2025, dell'1,1% per il 2026 e dell'1,4% per il 2027, poiché «gli investimenti privati rimangono deboli e i problemi strutturali di competitività sono solo mascherati dalla politica fiscale espansiva». Il disavanzo pubblico salirà dagli attuali circa 116 miliardi a poco meno di 158 miliardi (2026) e 170 miliardi (2027). Il tasso di disoccupazione è previsto a quote oltre il 6% mentre il tasso di inflazione oscillerà intorno all'obiettivo della Bce del 2%.

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