Alle 15, François Bayrou ha preso la parola all’Assemblée Nationale in una delle giornate più delicate della sua breve esperienza a Matignon. Intorno alle 19, infatti, i deputati saranno chiamati a votare la fiducia a un premier che, con tutta probabilità, non la otterrà. Sarebbe il primo capo del governo francese a cadere proprio a seguito di una mozione di sfiducia da lui stesso sollecitata.
Il contesto in cui si consuma questa resa dei conti è drammatico: tra debito pubblico alle stelle, crisi politica permanente e un differenziale con i titoli tedeschi che segna nuovi massimi, la Francia appare sull’orlo del fallimento. Ed Emmanuel Macron sempre più all'angolo, pronto a ordire nuove manovre di palazzo pur di tenere lontana Marine Le Pen dal governo del Paese.
Tornando alla sfiducia, Bayrou ha voluto spiegare le ragioni del suo gesto e indicare, ancora una volta, le fragilità strutturali del Paese. Il premier ha elencato i problemi che, a suo avviso, zavorrano la Francia: “Il calo di produzione del Paese fin dall’anno 2000, un problema di educazione che fa fatica a formare i giovani e con una scuola che non garantisce l’eguaglianza delle possibilità per tutti, una crisi degli alloggi, un problema di emergenza climatica, di sicurezza, di migrazioni e di integrazione, di squilibri fra grandi città e deserti rurali e una questione legata alla vita nei Territori francesi d’Oltremare”.
“La Francia – ha aggiunto – è una magnifica cattedrale da ricostruire. Tutte queste questioni sono oggi condizionate alla capacità di controllare le nostre spese e al sovraindebitamento”.
Macron alla frutta, la gente con i forconi
Crisi politico-istituzionale, con il quarto primo ministro bruciato in meno di due anni, crisi economica, con un debito ...Il cuore del discorso resta la situazione finanziaria. “La riduzione del debito è una questione di urgenza vitale”, ha scandito Bayrou, evocando il peso colossale che grava sulla seconda economia della zona euro e ammonendo l’aula sulla necessità inderogabile di risanare i conti pubblici.
Il premier ha infine lanciato un appello diretto ai parlamentari: “Signore e signori del Parlamento, avete il potere di rovesciare il governo, ma non avete il potere di cancellare la realtà. La realtà rimarrà inesorabile, la spesa continuerà ad aumentare e il peso del debito, già insostenibile, diventerà sempre più pesante e costoso", ha scandito Bayrou, tratteggiando un futuro, per la Francia, con ben poca speranza.
In conclusione si è rivolto alla “coscienza personale” di ogni deputato, a poche ore da un voto che potrebbe segnare la fine anticipata della sua esperienza a capo del governo.