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L'Inghilterra di Cameron pensa a una banca verde

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Il progetto, al vaglio in Commissione, volto a finanziare i progetti di energia rinnovabile

Roberto Amaglio
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L'Inghilterra cerca di fare il primo passo verso il raggiungimento degli obiettivi ecologici fissati dal protocollo di Kyoto nel 2020. Il Governo guidato da David Cameron, infatti, sta pensando di varare la Green investment bank, un istituto di credito tutto nuovo il cui compito sarà quello di raccogliere fondi (soprattutto da investitori privati) e di destinarli a progetti di energia rinnovabile. Per questa banca si parla di una somma pari a 2 miliardi di sterline all'anno anche se, per il momento, i conti sono solo sulla carta. Il progetto era da qualche anno nell'agenda del leader dei conservatori. Già lo scorso anno, quando il partito era ancora all'opposizione, era stato l'attuale cancelliere George Osborne a lanciare l'idea di una “banca verde”. Parlare di nuovo ente è però forse sbagliato. Infatti la Green investment bank andrà a centralizzare i ruoli e le competenze finora ricoperti da soggetti governativi o para-statali come il Carbon Trust o l'Energy Savings Trust, ovviamente sintetizzando le competenze finanziarie a quelle tecniche e scientifiche nel campo della sostenibilità ambientale. Iter già in corso, anche se il primo passo ufficiale avverrà nel pomeriggio di martedì con la presentazione del rapporto preliminare al Governo. Finora, infatti, al progetto ha lavorato la commissione incaricata di pianificare la transizione e l'accorpamento delle competenze. A guidarla Lynch Bob Wigley che, secondo il dossier prodotto, ha fissato in 550 miliardi di sterline nei prossimi 10 anni i costi destinati a questo progetto. “L'obiettivo della Green investment bank è migliorare l'efficienza con cui il denaro viene investito – ha sostenuto Wigley –, limitando al massimo la dispersione di liquidità e di competenze”. Oltre ai costi da sostenere, tuttavia, da vincere ci sarà soprattutto la resistenza dei privati, chiamati a un forte investimento (di fiducia e di liquidità) nella nuova banca. In tempo di crisi e di vacche magre, la buona riuscita del progetto non è scontata. E intanto il 2020 si avvicina.

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