Solo poche ore fa erano state ufficializzate le nomine dei ministri e ora il primo ministro Sébastien Lecornu ha presentato le sue dimissioni al presidente Emmanuel Macron, che le ha accettate. Tutto vero. Lo ha annunciato l'Eliseo in un comunicato. Immediata la reazione di Jordan Bardella. Il presidente del Rassemblement National chiede che Macron sciolga l'Assemblea Nazionale. "Non ci può essere stabilità senza un ritorno alle urne e senza lo scioglimento dell'Assemblea nazionale", ha tuonato Bardella sui social.
Le tensioni, che avrebbero spinto poi Lecornu a dimettersi, si sarebbero intensificate dopo le dichiarazioni del leader dei Repubblicani Bruno Retailleau, confermato come ministro dell'Interno, che ha convocato per oggi alle 11:30 il consiglio strategico del partito, affermando che "la composizione del governo non riflette la rottura promessa". Dal fronte progressista, la presidente del gruppo La France Insoumise, Mathilde Panot, ha affermato che "Macron deve andarsene", mentre il socialista Arthur Delaporte ha denunciato il "caos politico" causato da un governo "di breve durata". Il leader del partito presidenziale Rinascita ed ex premier Gabiel Attal ha parlato di "spettacolo deplorevole" da parte di tutta la classe politica. Insomma, una Francia allo sbando. Nel frattempo è atteso per le 10:45 da Palazzo Matignon, sede del capo del governo, il discorso del primo ministro dimissionario. Successivamente, alle 13, incontrerà i suoi ministri. Questi ultimi erano stati nominati solo ieri.