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Marea nera, la Bp usa la sabbia per coprire il petrolio

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Un reporter americano pubblica un video su internet che mostra le superficiali operazioni di pulizia

Eleonora Crisafulli
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Ennesimo scandalo sulla British Petroleum. Secondo la denuncia di un reporter americano, C. S. Muncy, la compagnia petrolifera non fa pulizia sulle coste lambite dal greggio, ma si limita a coprire la spiaggia sporca con altra sabbia. Il video pubblicato su Internet dal giornalista ha già fatto il giro del mondo e sta sollevando molte polemiche. Le immagini mostrano il lavoro delle squadre di addetti in stivali e camici bianchi che rastrellano la spiaggia di Grand Isle. E il fondo della spiaggia non è sabbioso, come dovrebbe essere,  ma compatto. Il sospetto è che il catrame sia stato solo coperto. Scoppiano le polemiche e, in particolare, si moltiplicano i dubbi degli organi d'informazione statunitensi sui lavori degli addetti alla pulizia nelle zone più colpite dal petrolio, protette dagli occhi indiscreti di cronisti e fotoreporter grazie al duro lavoro di agenti di sicurezza Bp.   Molti giornali e tv americane avevano già avanzato il sospetto che le spiaggie deturpate dalla marea nera non venissero ripulite, ma solo ricoperte con altra sabbia, bianca e pulita. Ma ora non sembrano avere più dubbi: il blog di Huffington Post riferisce di uno strato di sabbia, sotto al quale ci sarebbero petrolio e catrame.

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