"La Russia non ha intenzione di combattere con l'Europa, ma se l'Europa inizierà, saremo subito pronti": il presidente russo Vladimir Putin lo ha detto dopo le dichiarazioni fatte dal capo del comitato militare della Nato, l'ammiraglio Cavo Dragone. Quest'ultimo, in particolare, intervistato dal Finacial Times aveva spiegato: "Stiamo studiando tutto… Sulla cybersicurezza, siamo un po' reattivi. Essere più aggressivi, o essere proattivi invece che reattivi, è una cosa a cui stiamo pensando". Chiaro riferimento agli attacchi informatici che i Paesi Nato (soprattutto europei) hanno subito negli ultimi anni, spesso riconducibili proprio alla Russia, anche se in modo indiretto.
Oggi il presidente russo ha risposto a quelle parole e non solo. Ha anche puntato il dito contro l'Europa sostenendo che "sta ostacolando il processo di pace di Trump, è a questo che mirano tutte le sue proposte". E ancora: "I paesi europei si sono ritirati da questo processo di pace in primo luogo. E in secondo luogo, vedendo che non apprezzano i risultati di ciò che sta accadendo oggi, hanno iniziato a ostacolare sia l'attuale amministrazione statunitense sia il presidente Trump nel raggiungere la pace attraverso i negoziati. A loro volta hanno abbandonato i negoziati di pace e stanno ostacolando il presidente Trump".
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Tra la pace giusta, che è l’utopia parolaia per lavare le coscienze dell’Occidente, e la pace imposta...Rivolgendosi direttamente all'Ucraina, poi, il leader del Cremlino ha fatto sapere che "se le forze di Kiev continueranno ad attaccare petroliere ed altre navi nel Mar Nero, la Russia risponderà nel modo più radicale, isolando l'Ucraina dal mare". Dopodiché ha aggiunto che Mosca valuterà anche la possibilità di prendere contromisure contro le navi di quei Paesi che aiutano l'Ucraina "a condurre azioni piratesche". "Spero che la leadership militare ucraina, la leadership politica e coloro che li sostengono riflettano se vale la pena continuare una tale pratica", ha chiosato.
Secondo il Financial Times, intanto, la Banca centrale europea "rifiuta di fornire garanzie per il prestito da 140 miliardi di euro all'Ucraina". Stando a diversi funzionari, la Bce "ha concluso che la proposta della Commissione europea viola il suo mandato", scrive il quotidiano britannico, sottolineando che "aumentano le difficoltà di Bruxelles nel raccogliere il gigantesco prestito a fronte delle attività della banca centrale russa immobilizzate presso Euroclear, il depositario belga di titoli".




