Caso Wikileaks. La Casa Bianca implora. "Non pubblicate altri documenti"
Il portavoce dell'amministrazione Obama, Robert Gibbs: "In pericolo le vite degli afghani che hanno collaborato"
Tutto falso, tutto poco rilevante, tutta una bolla di sapone. Questi rassicuranti pareri diramati nei giorni scorsi dalle autorità Pakistane e anche dall'autorevole New York Times sulla fuga di notizie riguardante i documenti sulla guerra in Afghanistan, lasciano oggi spazio all'accorato appello lanciato dalla Casa Bianca a Wikileaks, il sito “specializzato” nella pubblicazione di materiale coperto da segreto o riservato. Davanti alle telecamere del programma “Today” della NBC, infatti, il portavoce del presidente Barack Obama, Robert Gibbs, ha di fatto implorato i responsabili del controverso portale a non procedere alla pubblicazione degli altri documenti sulla guerra in Afghanistan. "La vita del personale afghano che ha collaborato con le truppe statunitensi e la sicurezza nazionale dell'America è in pericolo a causa di questa fuga di notizie – ha dichiarato Gibbs –. La Casa Bianca può solo implorare la persona che detiene questi documenti di non divulgarli nel web". Le preoccupazioni della Casa Bianca sarebbero legate al fatto che i talebani potrebbero facilmente risalire da questi documenti agli afghani che hanno collaborato con le truppe Usa (un esperimento già fatto dal quotidiano londinese The Times), punendoli per quello che ritengono un tradimento. Per questo la pubblicazione degli altri 15mila documenti in possesso di Wikileaks, secondo la Casa Bianca, può solo peggiorare la situazione.