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Frattini apre alla Turchia:

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"E' un partner strategico"

Albina Perri
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Proprio ieri, assumendo la presidenza semestrale francese dell'Unione europea, Nicolas Sarkozy aveva ribadito il suo “no” ad una Turchia europea. Oggi il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, va controcorrente e, rivolgendosi ai giornalisti al termine di un'audizione in Senato, commenta: “Non possiamo chiudere le porte davanti alla Turchia che è un partner strategico per il Mediterraneo”. Ankara diventa così “un ponte con il mondo arabo, sta svolgendo un ruolo eccellente nel negoziato tra la Siria e Israele e la demarcazione dei confini”. Poi aggiusta il tiro e ribadisce che la Turchia non entrerà domani o dopodomani nell'Unione, perché prima “dovrà raggiungere tutti i parametri europei”. Dalla Turchia alla Croazia. Frattini la considera uno stato “maturo” e si è rivolto proprio a Sarkozy perché faciliti il percorso di Zagabria durante i sei mesi di presidenza. Durante la campagna elettorale che lo ha portato sullo scranno più altro di Francia il 16 maggio 2007, Sarkozy aveva puntato in politica estera sulla esclusione della Turchia dal contesto europeo e ha sempre mantenuto la sua linea, rendendosi disponibile solo ad un “accordo molto stretto”. L'Eliseo sempre nella giornata di ieri aveva ribadito che anche la Germania “è sulla posizione della Francia, del resto l'attualità della Turchia non fa che allontanare le prospettive di adesione turca all'Unione Europea”.

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