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Tirò la scarpa a Bush

È il più amato dalle irachene

Albina Perri
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Quando lanciò la sua scarpa contro Bush il mondo trattenne per un attimo il respiro. Poi Muntadhar al-Zaid è diventato l'idolo di tutte le donne irachene. E il fatto che sia stato condannato a tre anni, le rende furiose. A intervistarne una ventina a Baghdad è stato il quotidiano americano The New York Times. Le donne, zitte durante la dittatura di Saddam, ce l'hanno con Bush. «Ogni iracheno voleva picchiare Bush, Muntadhar ha realizzato i nostri desideri», dice la 19enne Zainab Mahdi, mentre sua sorella Hanan, 22 anni, aggiunge: «Ci ha resi orgogliosi di essere iracheni». Secondo una casalinga 31enne, Um Baneen, «Zaid ha restituito alle donne irachene la dignità che era stata loro rubata». E inoltre, aggiunge, era Bush e non il giornalista a meritare 3 anni di carcere. «Amo Zaid, l'ho sognato due volte -confessa infine Atiyaf Mahmoud, 19enne studentessa di medicina- l'ultima volta è stato dopo il processo; lui veniva prosciolto e io andavo a stringergli la mano per congratularmi. Ero così emozionata in quel dolce sogno -aggiunge- mi piacerebbe sognarlo ancora». Unica voce fuori dal coro è Zahra Fadhil, casalinga di 29 anni, secondo la quale il giornalista non è un simbolo e ha abusato della democrazia. «I tre anni di condanna -dice- sono una lezione per tutti gli iracheni che vogliono compiere azioni vergognose facendole passare per democrazia».

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