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Thailandia, salta vertice Asean

Governo: è stato d'emergenza

Silvia Tironi
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Dopo la protesta intentata ieri dalle 'camicie rosse', il primo ministro thailandese, Abhisit Vejjajiva, ha dichiarato lostato di emergenza a Pattaya, sede del vertice dei leader asiaticiinterrotto a causa di manifastazioni. Ilsummit, iniziato ieri sera a Pattaya nel sud dellaThailandia, è stato "rimandato", ha riferito un portavoce delgoverno di Bangkok, e "non cancellato", in seguito alle proteste cheoggi ne hanno bloccato i lavori. I manifestanti sono entrati nell'edificio che loospita, ha riferito un portavoce del governo thailandese. ''Il governoha discusso sul da farsi con i leader dell'Asean e abbiamo deciso dirinviare la riunione'', ha detto il portavoce, Panitan Wattanayagorn. Scontri manifestanti-polizia - Violenti scontri sono scoppiati tra manifestanti e polizia a Pattaya, in Thailandia, dove è in programma da venerdì a domenica ilsummit dei leader dei dieci Paesi dell'Associazione delle nazioni delsud-est asiatico (Asean), assieme a quelli di Cina, Giappone, Corea delSud, India, Australia e Nuova Zelanda. Dopo i violenti tafferuglicon la polizia, duecento dei manifestanti antigovernativi (in tutto il corteo della protesta era costituito da un migliaio di persone) sonoriusciti a eludere le forze di sicurezza e sono arrivatiall'ingresso dell'hotel che ospita il vertice. In albergo hanno continuato a protestare, ma questa volta in modo pacifico, sventolando le bandiere del movimento delle 'camicie rosse', che chiede ledimissioni del premier Abhisit Vejjajiva e il ritorno dell'ex primoministro in esilio Thaksin Shinawatra. "Vogliamo manifestarepacificamente, non sfasceremo nulla - ha rassicurato unodei leader della protesta -. Ma vogliamo anche mostrare al mondo chequesto governo non è democratico". Il summit è dedicatoprincipalmente alla crisi economica mondiale. I sostenitori dell'expremier Shinawatra - miliardario accusato di vari reati contro ilpatrimonio e rovesciato da un colpo di stato militare appoggiato dallamonarchia nel 2006 - sono scesi più volte in piazza dopo l'ascesa alpotere del nuovo primo ministro, che ha sistematicamente respinto leloro richieste per lo scioglimento del Parlamento e la convocazione dielezioni anticipate.

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