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Angela Merkel, il suo addio scopre un'Italia uber alles dopo anni di rimbrotti

Giancarlo Mazzuca
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Sembra quasi di essere tornati ai tempi dell'inflazione a due cifre con gli ultimi balzi dei prezzi (3,8% in novembre) che non registravamo da 13 anni. Sì, stiamo assistendo a un deja vu che certo non ci rassicura, in questi giorni che precedono il Natale, tra il pozzo di San Patrizio della quarta ondata, la nuova variante e le forche caudine dell'economia che lancia allarmi. Ma, a ben rifletterci, lo scenario attuale non somiglia a quello degli anni dello "sboom" perché allora avevamo un esempio da imitare: si chiamava Germania che, per un'Italietta ben decisa a voltar pagina, restava sempre un punto di riferimento. Ma ora, in un mondo in continua evoluzione, i vecchi equilibri sono completamente saltati e scopriamo così che i tedeschi si trovano, addirittura, in condizioni peggiori delle nostre. È possibile? I dati parlano chiaro.

 

 

Proprio ieri i giornali finanziari pubblicavano la notizia che a novembre il costo della vita dalle parti della Merkel è volato al 6%, quasi il doppio dell'attuale "tetto" tricolore: siamo ai massimi livelli dai tempi dell'unificazione tra le due Germanie. Ed è perfettamente inutile il fatto che il presidente della Bce, Christine Lagarde, cerchi di gettare acqua sul fuoco dell'incendio germanico sottolineando il fatto che l'aumento-record è legato solo a fattori temporanei come il ritorno dell'Iva. La verità è che siamo un po' disorientati perché, da un giorno all'altro, sono crollati quei modelli che abbiamo cercato d'imitare per una vita. Rischiamo di perdere la bussola: dopo averci dato per decenni lezioni d'economia scopriamo che i maestri stan peggio degli allievi.

 

 

Senza contare lo scenario pandemico in Germania che è ora molto più nero del nostro, con oltre 45mila casi e quasi 400 decessi al dì. Morale della favola: se per anni l'ormai ex-Cancelliera è stata una maestra teutonica che ha continuato a bacchettarci, ora che sta per lasciare la scena, pare diventata un fanalino di coda per tutti noi. Come non ricordare quando, dieci anni fa, frau Angela cercò d'addossare proprio al governo Berlusconi le colpe sul fronte Ue della crisi economica internazionale con lo spread che andò alle stelle? Pur in uno scenario oggi così grigio, possiamo prenderci una piccola soddisfazione con le cronache delle ultime settimane che servono a far giustizia, sia pur in ritardo, dei molti dispettucci che ci hanno fatto i nostri "cugini". Tanto che oggi, di fronte ai diversi passi falsi di Berlino e dintorni, arriviamo quasi al paradosso di scoprire un'Italia ùber alles. Nonostante tutto. 

 

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