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Carne di coccodrillo al cenone di Natale: orrore a tavola, via libera da Bruxelles

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Carne di coccodrillo? Presto non sarà così difficile mangiarla in Italia. Pare, infatti, che il ministero della Salute abbia inviato una nota al ministero della Transizione ecologica, Direzione Generale per il patrimonio naturalistico Autorità di Gestione Cites, con le linee guida dettate dall'Unione europea sul tema: "Scambi intra-Ue e importazioni di carni di rettili di allevamento".

 

 

 

Pare, inoltre, che nel nostro Paese sia cresciuto l'interesse nei confronti degli alimenti esotici e in particolare nel consumo di carni di rettile. In ogni caso, mangiare coccodrilli, alligatori, lucertole, serpenti e tartarughe sembra sarà possibile. In realtà in Italia, come riporta Leggo, è stato già possibile assaggiare quella di coccodrillo, in occasione dell’Expo 2015, quando la carne di coccodrillo era presente nello stand dello Zimbabwe, Paese dove viene mangiata regolarmente. 

 

 

 

A occuparsi di allevamento e produzione, comunque, sono soprattutto aziende straniere. Ecco perché i prezzi di questo tipo di carne sono molto alti – fino a 150 euro al chilo – e perché ora il coccodrillo è considerato un alimento “da ricchi”. Si tratta di una carne bianca leggera e molto nutriente, ricca di proteine e con pochissimi grassi. Le linee guida europee in merito dicono che "le uniche carni di rettili d'allevamento per le quali vi sono informazioni certe di consumo significativo prima del 1997 sono quelle appartenenti alla specie Crocodylus nilotikus. Tali carni non sono, infatti, nuovi alimenti ai sensi dell'art.3 del regolamento (UE) 2015/2283 e dunque, per essere immesse sul mercato dell'Unione, non necessitano di essere autorizzate ai sensi dell'articolo 6 dello stesso regolamento".

 

 

 

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