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Bollette, doppio "no" suicida di Ursula e Ue: le conseguenze, quanto arriveremo a pagare

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Ursula Von der Leyen

Attilio Barbieri
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Altroché apertura europea su gas e nucleare. Gli esperti della Commissione europea hanno redatto un documento riservato che boccia sia l'atomo sia il metano come «fonti energetiche di transizione» e invita l'Eurogoverno ad escluderli dall'elenco delle fonti «sostenibili». I consiglieri consegneranno il rapporto dettagliato nelle mani della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen venerdì prossimo. Ma la Reuters ha potuto visionare la bozza del documento che contiene un invito esplicito degli adviser ad escluderli definitivamente dalla lista delle attività che possono essere etichettate come «investimenti green». La Commissione Ue era orientata a classificare come sostenibili fino al 2030 gli impianti alimentati a gas con un limite di emissione di 270 grammi di anidride carbonica equivalente per kilowattora. Circa la metà delle emissioni generate dalle centrali a carbone. Secondo i consulenti della Commissione solo gli impianti a gas con emissioni fino a 100 grammi di CO2 per kilowattora dovrebbero essere considerati rispettosi del clima.

 

 

 

DUBBI SULLE SCORIE

Per quanto riguarda l'energia nucleare, i consulenti giudicano che le regole proposte dalla Commissione non garantiscano che lo smaltimento delle scorie nucleari eviti danni molto seri all'ambiente. Da Amiens, dove si teneva un vertice informale fra i ministri europei dell'Ambiente e dell'energia, la francese Barbara Pompili ha ammesso che la spaccatura nella Ue è profonda e potrebbe essere oggetto di uno scambio di favori con la Germania, visto che ancora una volta sarà decisivo l'asse Parigi-Berlino. Intanto la von der Leyen fa sapere che l'Eurogoverno intendere comunque procedere speditamente. Chiusa la consultazione pubblica alla mezzanotte di ieri. «Adotteremo l'atto delegato sulla tassonomia il prima possibile», ha fatto sapere ieri il portavoce della Commissione Daniel Ferrie, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, chiudendo di fatto la porta alla richiesta di prolungare la consultazione, avanzata dai presidenti delle commissioni parlamentari Ambiente ed Economia all'Europarlamento, Pascal Canfin e Irene Tinagli.

 

 

 

NON EMENDABILE

La Commissione presenterà l'atto delegato definitivo equivalente al nostro decreto legislativo - entro tre settimane. A quel punto Consiglio e Parlamento avranno 6 mesi di tempo per pronunciarsi, ma potranno solo respingerlo in blocco e non emendarlo. I 27 restano divisi quanto e più di prima. L'equilibrio trovato dalla Commissione, che difende il ruolo di nucleare e gas, potrebbe saltare. Non a caso proprio ieri la Spagna ha manifestato la propria contrarietà ad inserire gas e nucleare nella tassonomia Ue delle fonti di transizione. Mentre il gruppo dei Socialisti all'europarlamento ha inviato alla von del Leyen una lettera in cui suggerisce di escludere metano e atomo dalle fondi classificate come «sostenibili», collocandoli però in una una categoria di energie ammesse nella fase di transizione. Fra l'altro, proprio alla vigilia del vertice di Amiens Spagna, Austria, Danimarca e Lussemburgo hanno recapitato alla Commissione una missiva in cui bocciavano senza appello la presenza di nucleare e gas nel documento preliminare sulla decarbonizzazione steso dall'Eurogoverno. A questo punto però diventano molto probabili, se non addirittura scontati, nuovi rincari nei costi dell'energia. 

 

 

 

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