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Josep Borrell, il tweet cancellato contro gli oligarchi russi: "Basta shopping a Milano". La Lega: "Inadeguato, si dimetta"

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La tremenda gaffe diplomatica di Josep Borrell, l'uomo che sta tenendo le redini della trattativa tra l'Unione europea e la Russia sulla possibile guerra in Ucraina. Una trattativa difficilissima, perché in ballo ci sono sanzioni miliardarie con conseguenze pesanti per la vita dei russi,  ma anche degli stessi cittadini europei su cui graverà il costo di bollette energetiche ulteriormente rincarate. 

 

 



L'Alto Rappresentante della Politica estera di Bruxelles, nelle ultime ore, aveva pubblicato un tweet decisamente "scomposto", in cui parlando delle sanzioni a Mosca aveva irriso gli oligarchi vicini a Vladimir Putin con queste parole: "Basta shopping a Milano, basta feste a Saint Tropez, basta diamanti ad Anversa". Come dire: la rappresaglia dell'Europa colpirà il tenore di vita dei ricconi. Da un lato, una banalizzazione sconcertante di un tema di estrema gravità. Dall'altro una provocazione bella e buona nei confronti di Putin. in una trattativa che secondo molti esperti si deciderà anche sul versante più "psicologico" e personale. 

 

 

 



Anche per questo, forse consigliato da qualcuno, Borrell ha poi deciso di cancellare quel tweet. Troppo tardi, perché la bufera si è già scatenata e ora la Lega chiede le dimissioni immediate dell'euro-burocrate. "L'Alto rappresentante chiarisca sul suo imbarazzante tweet 'niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa' e sul perché lo abbia successivamente rimosso. Perché questa uscita sconsiderata, e poi il passo indietro?", domanda polemicamente Marco Zanni, europarlamentare Lega, presidente gruppo ID, che annuncia un'interrogazione Lega sul caso. "Purtroppo non è la prima volta che, nei riguardi della questione russa ucraina, Borrell commette leggerezze e tutti quanti abbiamo ancora vivido il ricordo dell'umiliazione da lui subita a Mosca, maltrattato dal ministro Lavrov. Borrell si dimostri adeguato al suo ruolo o si faccia da parte: la questione Ucraina è purtroppo molto seria e delicata, l'Ue non può permettersi di affrontarla con imprudenza o passi falsi".

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