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Ucraina, l'affondo di Enrico Mentana: "Cosa farebbe una Ue con la schiena dritta". Di Maio che dice?

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La debolezza dell'Unione europea nella difesa dell'Ucraina fa insospettire Enrico Mentana. Oltre alle sanzioni infatti l'Ue non si è sbilanciata contro la Russia e Vladimir Putin, che nella giornata di giovedì 24 febbraio ha deciso di invadere il territorio ucraino. Che ci sia dietro qualcosa? Per il direttore del Tg di La7 sì. "Questa enorme tragedia - è l'inizio del suo lungo sfogo su Faceboook - ci mette davanti alla nostra impotenza a reagire in modo adeguato a un atto di guerra contro un popolo amico, una nazione europea, una democrazia schiacciata da un invasore che si è fatto beffa di leggi e trattati. C'è un prima e un dopo il 24 febbraio 2022".

 

 

Nemmeno chi si era illuso su Putin, oggi può farlo. Su questo Mentana ne è certo: lo Zar "è un avversario della libertà e della pace, senza giustificazioni o attenuanti. O qualcuno ha paura, o peggio interesse, e non lo vuole dire?". Secondo il direttore infatti "un'Europa pacifista con la schiena dritta invierebbe i suoi ministri degli esteri, tutti insieme, in missione a Kiev, per incontrare le legittime autorità dell'Ucraina. Putin sarebbe costretto a fermare i suoi carri armati e forse a riaprire i canali diplomatici". Cosa ancora non accaduta. E chissà Luigi Di Maio cosa pensa di queste parole...

 

 

Al momento, secondo quanto stabilito dal Consiglio europeo, ci saranno nuove sanzioni contro Mosca. E tutte con l'obiettivo di minare l'economia. "Le sanzioni - si legge nel comunicato - coprono il settore finanziario, energetico quello dei trasporti, l’export di beni e finanziario, la politica dei visti e l’inserimento nella lista nera, e con nuove criteri, di personalità russe". Ma funzioneranno davvero?

 

 

 

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