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Francesco Giavazzi, "spread e tassi: tra qualche mese...". Profezia nera da Palazzo Chigi

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Un clamoroso siluro su Christine Lagarde, partito niente meno che da Palazzo Chigi. Diventano un caso le dure parole di Francesco Giavazzi. Commentatore economico del Corriere della Sera, un nome prestigioso a livello internazionale. Ma soprattutto consigliere del premier italiano Mario Draghi. "Lo spread e l'aumento dei tassi d'interesse ridurranno non subito, ma tra qualche mese, la domanda privata", sottolinea l'esperto durante un suo intervento nel corso del Premio Alberto Giovannini organizzato da Webuild. Il riferimento è alla svolta impressa dalla numero uno francese della Banca centrale europea (che a Francoforte ha preso il posto proprio di Draghi), che pochi giorni fa ha messo in soffitta il "bazooka" di SuperMario mandando in tilt le Borse europee e riaprendo la voragine dello spread. 

"La Bce - aggiunge Giavazzi - promette di alzare i tassi per rispondere all'aumento dell'inflazione con uno strumento sbagliato. Noi non abbiamo una inflazione da domanda come negli Usa ma abbiamo una inflazione legata al prezzo del gas. Quindi a fronte della riduzione della domanda privata dei prossimi mesi dobbiamo accelerare il Pnrr". In altre parole, banalizzando un po', la risposta della Lagarde potrebbe rivelarsi un drammatico boomerang. Per l'Eurozona e per l'Italia, in  particolare.

"La ragione per cui c'é uno spread che alza il costo del debito in Italia é il rapporto tra debito e Pil", sottolinea ancora Giavazzi. "Il nostro spread è identico a quello di Paesi che hanno lo stesso rapporto tra debito e Pil. Quindi non c'è nulla di speciale che riguarda l'Italia. Oggi la priorità numero uno è ridurre il rapporto debito/Pil e lo possiamo fare accelerando Pil. Il Pnrr puó consentircelo".

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