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Oggi vorrei parlare di un tema molto complicato: l'intelligenza artificiale. So, appunto, che è un tema difficile e non credo nemmeno di avere le competenze necessarie per farlo, ma comunque ci voglio provare, perché in fondo è un argomento che riguarda tutti noi, il nostro presente e soprattutto il nostro futuro. L'intelligenza artificiale ci preoccupa soprattutto per un motivo: si pensa, anzi, meglio, si teme che l'intelligenza artificiale, creata dagli uomini, possa poco alla volta discostarsi, staccarsi dai desideri di chi l'ha creata e diventare senziente, decidere autonomamente e infine condizionare le nostre vite. Diventare un'entità che alla lunga potrebbe sottometterci completamente, potrebbe ridurre in schiavitù le persone che l'hanno creata. Io ne sono già terrorizzato.
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Ebbene, oggi voglio dare una notizia. L'intelligenza artificiale è un mostro che è già diventato senziente, già decide per noi quello che dobbiamo, possiamo o non possiamo fare. E questa intelligenza artificiale creata da noi si chiama ormai "Unione europea". Inizialmente sembrava una cosa bellissima, una entità che avrebbe risposto ai desideri dei cittadini. Doveva limitarsi, sulla base delle richieste dei singoli Stati, a soddisfare le richieste di ciascun Paese, per migliorare la vita di tutti i noi. Invece, poi, poco alla volta, l'Unione Europea è diventata senziente e completamente distaccata dal sentire dei cittadini europei. È diventata una specie di oppressore. Quando dobbiamo fare qualcosa che non condividiamo, prima o poi arriva la fatidica frase: "Ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede l'Europa!".
È vero che in teoria l'Unione europea dovrebbe essere rappresentativa del nostro voto, ma ormai si ha sempre più l'impressione che non sia così. L'Unione europea, quando arriva a Bruxelles, diventa altra cosa: si stacca dai desideri di chi è entrato nella cabina elettorale e diventa una specie di mostro che decide di imporre quello che in teoria è meglio per tutti, ma in realtà poi appare come vessatorio. È una specie di intelligenza artificiale, senza cuore e senz' anima, che decide in nome di un bene astratto spesso staccato dalla realtà che si vive nei singoli Paesi. È fredda come un computer, l'Unione europea, e poco alla volta sottomette chiunque si trovi a governare anche nei singoli Paesi. Nessuno può sconfiggere l'Unione europea, la fredda intelligenza dell'unione europea che ogni cinque anni si rinnova per rimanere sempre uguale a se stessa.
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È l'intelligenza artificiale dal volto umano che ci sottomette e ci rende incapaci perfino di esprimere il nostro parere senza timore di essere identificati come nemici del bene comune. Creata da noi, in teoria per il bene di tutti, ora ci dice cosa è bene e cosa è male, come un messia al quale non si può ribattere. Qualcuno, ogni tanto, prova a fare qualche obiezione, a ribellarsi, ma poi viene sconfitto e si adegua. È un'intelligenza artificiale che appare senz' anima, con un sorriso avvolgente ma gelido. Ma non dico che bisognerebbe abolirla. Anzi, dico che ce ne vorrebbe di più. Per sconfiggere quella che c'è adesso e renderla finalmente l'Europa dei popoli, cosa che adesso purtroppo non è e non si scorge nemmeno all'orizzonte.
*Attore. Pubblichiamo qui un suo intervento su Radio24 per gentile concessione dell'editore
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