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Pnrr, gufi di sinistra smentiti: sbloccata la terza rata, arrivano 35 miliardi

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Toh, gufi smentiti ancora. Il tema è il Pnrr e il punto è che è stato trovato l'accordo tra Commissione europea e governo italiano sul pagamento della terza rata: sbloccati 18,5 miliardi di euro. Il tutto con buona pace di sinistra e opposizioni che da settimane profetizzavano l'addio ai fondi, accusando l'esecutivo e Giorgia Meloni di non essere in grado di gestire la spinosa questione. Smentiti in toto.

Nel dettaglio, l'obiettivo dei 7.500 posti letto per gli universitari è stato spostato alla quarta rata e quindi il pagamento passa da 19 a 18,5 miliardi e non viene considerato un pagamento parziale. In virtù dell'accordo, la quarta rata passerà dai 16 miliardi previsti a 16,5 miliardi, invariato il totale delle erogazioni in favore dell'Italia previste per il 2023.

Bene rimarcare che i finanziamenti non sono persi, ma dilazionati: si tratta di poco più di 500 milioni. In totale, la somma dei fondi ex Next Generation da destinare al Belpaese per il 2023 è di circa 35 miliardi di euro.

L'ufficialità dell'accordo è arrivata al termine della Cabina di regia presieduta da Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, al centro del vertice proprio la comunicazione dell'intesa con Bruxelles.

Il nodo da sciogliere era la questione degli studentati, su cui si è arrivati a un compromesso: scompare l'obiettivo quantitativo di creare 7.500 posti in studentato entro la fine del 2022 e al suo posto verrà fissato un obiettivo qualitativo, in base al quale l'Italia dovrà avviare tutte le procedure necessarie per creare complessivamente 60mila posti letto universitari entro il termine del 2026. Il "traguardo qualitativo" verrà legato alle scadenze della quarta rata e non più a quelle della terza.

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