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Direttiva colazione approvata: cosa cambia per marmellata e miele

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Cambia tutto a tavola. Arriva la "direttiva colazione" che andrà a ribaltare completamente l'approccio dei consumatori ai prodotti che mettiamo in tavola al mattino. E di fatto l’Aula del Parlamento europeo approva la proposta di modifica alle regole per la messa in commercio di miele, marmellate, confetture e succhi di frutta, più nota come ’"direttiva colazione".

In base al testo licenziato dall’Aula, per miele, confetture e marmellate scatterà l’obbligo di riportare chiaramente, sull’etichetta frontale, il 'made in' della materia prima. Nel caso di contenuto da più Paesi extra-Ue per il oltre il 75%, tutti i Paesi dovranno essere indicati in ordine decrescente. Previste anche modifiche sui quantitativi di marmellate e confetture: l’Aula chiede di aumentare la porzione minima da 350 grammi a 450 grammi per chilo di prodotto finale. Le nuove regole, che aggiornano una direttiva del 2001, intendono prevedere la dicitura "contiene solo zuccheri naturali" per i succhi di frutta. Per soddisfare la crescente domanda di prodotti a basso contenuto di zucchero, i succhi di frutta i cui zuccheri naturalmente presenti sono stati eliminati, possono essere etichettati come "succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri".

 

Inoltre le nuove tecniche che eliminano gli zuccheri presenti in natura nei succhi di frutta, nelle marmellate, nelle gelatine o nel latte non dovrebbero portare all’uso di edulcoranti per compensare l’effetto della riduzione dello zucchero sul gusto, sulla consistenza e sulla qualità del prodotto finale. Infine, le etichette dei prodotti alimentari a ridotto contenuto di zucchero non devono contenere indicazioni su proprietà positive, come benefici per la salute. "Questa norma e favorevole al mercato agricoalimentare italiano", afferma il presidente della commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo , Salvatore De Meo (Fi), dopo il voto alla  direttiva. "Per il miele abbiamo ottenuto il riconoscimento della nostra richiesta sulla provenienza dei Paesi membri ed extraeuropei. Questo e fondamentale per garantire tutela ai produttori, e in questo modo il consumatore potra fare acquisti responsabili e oggettivi", ha concluso.

 

 

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