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Case green, la rivelazione di Fdi: "Ultimo colpo di coda di Timmermans"

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Come è noto il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato in via definitiva le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra del settore edilizio. Lo scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, come si legge in una nota dell’Eurocamera, è di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050.

Tra gli obiettivi figurano anche la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico. La direttiva è stata approvata dal Parlamento europeo in via definitiva con 370 voti favorevoli, 199 voti contrari e 46 astensioni. Secondo la nuova normativa, si legge nella nota, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Inoltre, i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Di fatto però la nuova direttiva procurerà non pochi problemi nelle tasche di milioni di proprietari che dovranno ristrutturare gli immobili adeguandoli agli standard richiesti dalle nuove norme. Ma chi c'è dietro a questa nuova follia targata Europa?

 

 

Lo rivela il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani: "La Direttiva sulle case green approvata ieri dal Parlamento europeo e inutile. È uno dei punti del Green Deal che poggia su un approccio totalmente ideologico. Nella Direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici non vi e menzione di uno stanziamento ad hoc da mettere a disposizioni degli Stati membri. Le ristrutturazioni per i residenziali riguardano il 16% entro il 2030 ed il 26% entro il 2033. Se guardiamo all’Italia parliamo del 50% degli immobili che si trovano nelle classi energetiche F e G. L’impatto economico per adeguarsi alla Direttiva si aggira tra i 20.000 e i 55.000 a famiglia secondo le stime di Scenari Immobiliari per il Sole 24 Ore. Considerando che in Italia il patrimonio immobiliare e costituito per la maggior parte da case di vecchia data, la misura avra una forte ripercussione economica per i cittadini che vedranno, secondo gli esperti, svalutato anche il valore dell’immobile. Noi restiamo contrari a questa Direttiva che riteniamo piu ideologica che utile. Non tutti gli Stati membri hanno lo stesso scenario immobiliare, ed i target imposti dall’Ue sono troppo rigidi. Il voto di ieri a Strasburgo e un colpo di coda di un Parlamento europeo in scadenza con una direttiva voluta da un Commissario, ex ormai, Timmermans, talmente sfiduciato da perdere le elezioni nella sua Olanda pochi mesi fa. Lavoreremo nel prossimo Parlamento per modificare ulteriormente quanto approvato ieri e che deve comunque passare all’approvazione del Consiglio dell’Unione". Insomma adesso dovremo fare i conti con l'ultimo regalo che ci ha lasciato Timmermans.

 

 

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