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Casa green, sì all'Europarlamento? Ciocca, fischietto e cartellino rosso: leghista espulso

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Via libera all'Europarlamento alla cosiddetta "direttiva case green", il testo che definisce obiettivi temporali per il miglioramento degli standard energetici. In sintesi, a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, a partire dal 2028 per gli edifici pubblici, e l’intero patrimonio edilizio dovrà essere climaticamente neutro entro il 2050 (qui l'approfondimento con tutti i punti).

La versione del testo approvata è mitigata rispetto a quella originale, una nuova versione a cui si è arrivati anche grazie all'opposizione della maggioranza italiana. Ma, in ogni caso, FdI, Forza Italia e Lega hanno votato contro l'approvazione della direttiva. Al momento del voto il Ppe si è diviso, con la delegazione di Forza Italia - e non solo - si è  pronunciata contro. Contrari - compatti - i gruppi Ecr (di cui fa parte Fdi) e Id (a cui appartiene la Lega). A favore anche il M5s, che trova posto tra i non iscritti. 

A caldo, la dura reazione di Matteo Salvini: "Ennesima follia europea. Grazie all'impegno della Lega e del gruppo Id, erano già state fermate alcune delle eco-follie volute dai burocrati, ma non è bastato. La nostra battaglia continua: serve un cambio di rotta per rivedere la direttiva, mandando a casa le sinistre e portando a Bruxelles una nuova maggioranza di centrodestra. L'8 e il 9 giugno, chi sceglie la Lega sceglie più Italia e meno Europa". Così su X il vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture.

Per Forza Italia, le parole di Erica Mazzetti, che in una nota sottolinea: "Senza l’impegno del Centrodestra, che ha saputo ascoltare il Paese reale fatto di risparmiatori, oggi avremmo l’ennesima euro-normativa concepita inseguendo l’allarmismo climatico, corredata da tasse, balzelli, obblighi e divieti come da non liberale tradizione; senza il Centrodestra gli italiani oggi si troverebbero di fronte a un attacco diretto e furibondo alla loro proprietà, che è sempre sacra, ancor più forte rispetto a tutti i tentativi dell’eco-campo largo italiano, che abbiamo puntualmente ogni volta respinto. Grazie al Centrodestra, i popoli europei avranno maggiore margine di manovra per adottare dei programmi nazionali per l’efficientamento degli edifici: per accelerare questo percorso ho presentato una proposta di legge con incentivi progressivi, con l’obiettivo di aiutare soprattutto le fasce più deboli che sarebbero state le più danneggiate", rimarca Mazzetti, che sottolinea come in ogni caso "dobbiamo ottenere di più".

E nei momenti concitati dell'approvazione, in aula ecco la protesta di Angelo Ciocca, il quale nel corso della plenaria a Strasburgo si è presentato con un fischietto e ha mostrato un cartellino rosso contro il voto dei parlamentari europei. I lavori sono stati interrotti quando Ciocca ha iniziato a usare il fischietto, dunque su richiesta della presidente è stato allontanato. "Un cartellino rosso e un fischietto per ribadire l'opposizione a regole europee che strozzano famiglie e imprese. Sul tema case e l'obbligo di ristrutturarle a spese dei cittadini, l'Europa non si ferma e cerca la complicità degli Stati membri con un progetto insostenibile e inattuabile per ottenere ancora maggiori sanzioni che arricchiscano il carrozzone europeo. La Lega al Governo non sarà mai il braccio armato di Ursula von der Leyen", ha poi tuonato Ciocca in una nota "Stesso discorso vale per il voto di oggi sulla direttiva emissioni industriali. Non saremo mai complici di chi vuole uccidere le nostre produzioni e mettere in ginocchio i nostri allevamenti a vantaggio di insetti, carne sintetica e prodotti importati da Paesi terzi. Dobbiamo mandare a casa questa maggioranza e le urne dell'8 e 9 giugno saranno un'occasione storica per non farci piu' strozzare da provvedimenti folli", ha concluso il leghista.

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