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Viktor Orban, il boicottaggio della Ue: "Gli faremo ballare la tarantella"

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Le "missioni" senza mandato di Viktor Orban a Kiev, Mosca e Pechino non sono state digerite dai vertici dell'Unione europea. Tanto che era addirittura trapelata la voce di una possibile rimozione della presidenza di turno del Consiglio europeo, ora e per i prossimi sei mesi in mano all'Ungheria. Alla fine, però, per Budapest - accusata di minare la sicurezza - c'è stato solo un cartellino giallo, una lamentela formale. Gli ambasciatori di 25 Paesi membri, tutti tranne la Slovacchia, hanno sollecitato il premier ungherese a rispettare il suo ruolo. Dunque, non è stata avviata la procedura per togliergli la presidenza di turno.

Nonostante questo avvertimento, però, Orban ha continuato indisturbato con i suoi incontri. Nella giornata di ieri, mercoledì 10 luglio, ha visto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Washington parlando sempre di "missione di pace"; mentre oggi, secondo quanto riportato dai media americani, avrà un faccia a faccia con Donald Trump in Florida, nella sua residenza di Mar-a-Lago, dopo il vertice della Nato a Washington. 

 

 

 

Intanto, Bruxelles pensa a boicottare Orban. L'idea è quella di creare una sorta di “cordone sanitario” per rendere Budapest irrilevante nelle decisioni europee. La strategia si articolerebbe in più punti: tutti i consigli europei informali verranno disertati; i ministri saranno presenti in un numero limitato di occasioni; e al premier ungherese non sarà assegnato nessun incarico politico se non lo svolgimento delle pratiche formali legate al semestre di presidenza. In autunno, poi, quando il Parlamento dovrà esaminare le candidature dei Commissari, è probabile che il nome avanzato dal governo ungherese non passerà. E non sono escluse nemmeno nuove sanzioni economiche dal prossimo inverno. "Gli faremo ballare la tarantella", avrebbero detto in Europa, come riportato da Repubblica.

 

 

 

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