Icbpi: controllo passa a fondi, perfezionata cessione 85%
Milano, 18 dic. (AdnKronos) - Le banche azioniste hanno perfezionato oggi la cessione a Mercury Italy, veicolo partecipato dai fondi Bain Capital, Advent International e Clessidra, dell'85,29% del capitale detenuto nell'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (Icbpi). Lo comunica il Banco Popolare. A vendere sono Credito Valtellinese (18,39%), Banco Popolare (13,88%), Banca Popolare di Vicenza (9,99%), Veneto Banca (9,99%), Banca Popolare dell'Emilia Romagna (9,14%), Iccrea Holding (7,42%), Banca Popolare di Cividale (4,44%), Ubi Banca (4,04%), Banca Popolare di Milano (4,00%), Banca Carige (2,20%) e Banca Sella Holding (1,80%), ad un prezzo determinato sulla base di una valutazione del 100% del capitale di Icbpi di 2.150 milioni. L'accordo prevede inoltre una componente aggiuntiva di prezzo sotto forma di earn-out collegata ai proventi futuri eventualmente riconosciuti a CartaSi da parte di Visa per la cessione della partecipazione detenuta dalla stessa in Visa Europe. In ambito commerciale, la durata dei relativi accordi attualmente in essere tra i soci venditori e Icbpi è stata estesa fino a dicembre 2020, con un diritto di recesso accordato al terzo anniversario del closing. Credito Valtellinese, Banco Popolare, Banca popolare dell'Emilia Romagna, Iccrea Holding, Banca Popolare di Cividale, Ubi Banca, Banca Popolare di Milano e Banca Sella Holding manterranno una partecipazione complessivamente pari a circa l'8,40% nel capitale sociale di Icbpi. Credito Valtellinese avrà il 2,00%, Banco Popolare l'1,50%, Banca popolare dell'Emilia Romagna l'1,50%, Iccrea Holding lo 0,50%, Banca Popolare di Cividale lo 0,70%, Ubi Banca l'1,00%, Banca Popolare di Milano l'1,00% e Banca Sella Holding lo 0,20%, con sottoscrizione con Mercury Italy di un patto parasociale. Sono uscite totalmente Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Banca Carige. In particolare, Banco Popolare ha ceduto il 13,88% e dal punto di vista contabile l'operazione comporta l'incasso di un prezzo di 299,9 milioni e la registrazione di una plusvalenza, al netto degli effetti fiscali e degli oneri accessori, di 159,9 milioni. Per Bper, che ha venduto il 9,14%, l'incasso è di 197,6 mln e la plusvalenza di 162,2 mln. I venditori sono stati assistiti dagli advisor Equita sim, Mediobanca e, per la parte legale, dallo studio Lombardi Molinari Segni.