Roma, 26 giu. (Adnkronos) - "Regolamentazione uniforme, analisi dell'impatto di Basilea3 sulle Pmi e verifica della loro effettiva rischiosita' aggregata, questi i temi al centro della due giorni dedicata dall'Abi alla direttiva europea sui requisiti di capitale.Tra le recenti novita', che si auspica sia confermata con un via libera definitivo, la prima approvazione di una soluzione volta e non applicare, per la parte dei prestiti alle Pmi, i maggiori requisiti di capitale richiesti alle banche dai regolatori dopo la crisi. Si tratta del 'Pmi Supporting Factor', la proposta sostenuta in maniera congiunta da banche e imprese per una sua applicazione a livello Europeo". E' quanto si legge in una nota dell'Abi. "Banche e imprese, insieme, nei mesi scorsi hanno chiesto alla Commissione e al Parlamento europeo di riconoscere l'importanza delle piccole e medie imprese per la crescita -ha spiegato Giovanni Sabatini, Direttore generale dell'Associazione bancaria- e di verificare l'effettiva esistenza di un minor rischio aggregato, che renda ingiustificata l'estensione ai portafogli di Pmi dell'inasprimento dei requisiti minimi patrimoniali delle banche che le finanziano. In un momento di scarsa crescita come quello attuale, e' fondamentale evitare un credit crunch, provocato dalle regole -ha aggiunto Sabatini- che scatenerebbe i suoi effetti piu' rilevanti proprio su quelle piccole e medie imprese che rappresentano il nucleo del mondo produttivo italiano, composto per il 95% da realta' produttive di piccole e medie dimensioni e giocano un ruolo chiave nell'economia dell'intera Unione europea".