Roma, 17 giu. (Labitalia) - "I lavoratori completamente in nero individuati a seguito di attività ispettiva dal 2014 al 2018 sono 294mila. Per loro, dopo i controlli e le sanzioni irrogate a chi li sfruttava, mancano politiche e misure per accompagnarli verso percorsi di occupazione legale e tutelata. Su questo fronte, occorre intervenire e le agenzie per il lavoro sono disponibili a fare la propria parte per favorire il buon esito di una politica attiva dedicata all’emersione". Così Alessandro Ramazza, presidente di Assolavoro, a margine dell’assemblea pubblica dell’associazione nazionale delle agenzie per il lavoro dal titolo 'Fondata sul Lavoro. Legale' che si è tenuta stamattina a Roma, a Palazzo Montemartini. Sul fronte della legalità, prosegue la nota dell'associazione, "Assolavoro e le agenzie per il lavoro sono in prima linea". "Le agenzie per il lavoro, per poter operare, devono possedere stringenti requisiti di affidabilità - ricorda - ed essere iscritte in un apposito Albo istituito presso il ministero del Lavoro. Se violano le leggi sono previste sanzioni che possono anche determinare la cancellazione dall’Albo. Per poter essere iscritte ad Assolavoro, inoltre, occorre sottoscrivere un apposito codice etico che prevede un ulteriore livello di affidabilità e di eticità, oltre quanto previsto dalla legge". "Le 12mila persone -continua- alle dirette dipendenze delle agenzie per il lavoro, le altre 50mila selezionate in un anno per essere assunte direttamente dall’azienda committente e le oltre 400mila che, in media, ogni mese lavorano attraverso le filiali delle agenzie hanno un contratto di lavoro dipendente e, per legge, è garantita loro la retribuzione, i diritti e le tutele tipiche del lavoro subordinato". L’assemblea, aperta da un video centrato sul valore del lavoro legale e sulle prospettive future dell’occupazione, è stata introdotta da una relazione della vicepresidente Patrizia Fulgoni. Dopo un videomessaggio di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, sono intervenuti il procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, il capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, generale Leonardo Alestra, Stefania Pellegrini, docente di Sociologia del diritto all’Università di Bologna, monsignor Samuele Sangalli, docente di Etica delle professioni presso la Luiss, e naturalmente il presidente di Assolavoro Alessandro Ramazza. Per unire politiche attive e politiche di contrasto al lavoro irregolare, in particolare, Assolavoro, prosegue la nota, "propone l’introduzione di una misura di sostegno al reddito e una misura di accompagnamento al lavoro ai lavoratori in nero che denunciano il lavoro irregolare, la cui denuncia risulti poi confermata nel corso delle verifiche ispettive; potrebbe essere prevista una Naspi di importo pari al livello minimo attuale e un assegno di ricollocazione 'Sommersi' per una durata di almeno 12 mesi". "Le agenzie sono disponibili a fare la propria parte accompagnando l’inserimento al lavoro di questa tipologia di 'lavoratori svantaggiati' anche attraverso percorsi di certificazione e integrazione delle competenze", conclude.