Venezia, 20 giu. (Adnkronos) - "Il coinvolgimento di alcuni dirigenti e amministratori di imprese cooperative aderenti a Legacoop Veneto nelle indagini sul Mose, accanto a rappresentanti della politica, dell'imprenditoria e di diverse istituzioni pubbliche e private, pone all'Associazione un'urgente priorità: operare per tutelare la continuità aziendale di imprese che danno lavoro a numerosi soci e dipendenti. È una responsabilità che si richiama anche alla specificità di un'impresa costituita in forma cooperativa: i soci - e solo loro - sono chiamati a decidere i propri organi di direzione". Lo sottolinea, oggi, il presidente di Legacoop Veneto, Adriano Rizzi. "Nel ribadire il rispetto per il lavoro della Magistratura, certamente serve attendere gli sviluppi delle indagini ancora in corso e, com'è giusto in uno stato di diritto, anche rispettare l'azione di difesa degli accusati. Ma intanto, proprio in nome della tutela della continuità aziendale e dell'occupazione - e indipendentemente da quelli che saranno gli esiti finali delle inchieste - l'Associazione ha chiesto a tutte le imprese interessate di procedere per garantire la massima distinzione tra le responsabilità personali dei singoli e quelle delle imprese", spiega. "Le persone coinvolte hanno provveduto in questi ultimi giorni a dimettersi da qualsiasi organo di direzione delle loro cooperative. In particolare per quanto riguarda il CO.VE.CO (60 anni di vita, oltre 80 imprese cooperative associate), l'intero Consiglio di amministrazione ha ritenuto opportuno dimettersi- annuncia Rizzi - Inoltre, al presidente di Legacoop è stato chiesto di favorire una consultazione tra i suoi soci, con l'obiettivo di arrivare all'Assemblea dei soci, convocata per i prossimi giorni, con una proposta finalizzata alla gestione di una nuova fase di vita del Consorzio, attraverso la nomina di un nuovo Cda".(segue)