Tempo fa, commentando i dati sui mestieri che gli italiani non vogliono più fare, mi scappò di scrivere che il lavoro c’era ma mancava la voglia di farlo. Oggi mi tocca rettificare: il lavoro c’è ma piuttosto che farlo il sindacato sciopera. Già, perché il primo maggio Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di incrociare le braccia per impedire che super e ipermercati siano aperti al pubblico. Non sia mai che dei lavoratori lavorino il giovedì dedicato al lavoro: piuttosto che consentire l’oscena profanazione della giornata consacrata a chi fatica (sforzo che da contratto è premiato con paga doppia) le organizzazioni confederali hanno indetto una manifestazione di protesta. Notate bene che il diritto è dalla parte della grande distribuzione, nel senso che se i grandi magazzini decidono di tirar su la serranda non lo fanno per far dispetto ai commessi che vi lavorano, ma solo perché ciò è permesso da una legge che ha liberalizzato il commercio, consentendo a chiunque lo desideri di tenere aperta la bottega, un po’ come accade negli Stati Uniti. Tuttavia, nonostante le norme autorizzino a far girare i carrelli anche la domenica e gli altri giorni di festa, al sindacato la cosa non va giù e dunque sciopera. Leggi l'editoriale completo di Maurizio Belpietro su Libero in edicola giovedì 1 maggio
