Roncalli e Wojtyla: santi nel nome del Popolo

di Andrea Tempestinidomenica 30 marzo 2014
Roncalli e Wojtyla: santi nel nome del Popolo
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Dopo la domenica delle Palme e la domenica di Pasqua, quest’anno si festeggerà la domenica dei Papi (il 27 aprile). In quella data, infatti, papa Francesco canonizzerà i suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. In vista dell’appuntamento, Libero lancia una straordinaria iniziativa editoriale. Ogni giorno, da sabato 29 marzo a venerdì 18 aprile, il nostro quotidiano ospiterà una serie di inserti (in tutto, 18) che, collezionati, comporranno l’opera Due santi al soglio pontificio. Il 29 marzo verrà inoltre regalata la cartellina che permetterà di raccogliere gli inserti, l’8 aprile sarà distribuito il poster di Giovanni XXIII, mentre il 18 aprile quello di Giovanni Paolo II. L’iniziativa è un’esclusiva del nostro giornale e interamente gratuita per il lettore.   Guarda il video su Libero Tv  Come collezionare gli inserti L’opera, che vanta un ricco apparato fotografico e un’accurata documentazione, descrive la vita e la missione pastorale dei due Papi, aiutando a comprendere il portato di santità del loro magistero. Sia Angelo Roncalli che Karol Wojtyla seppero infatti «rendere vivo il deposito della fede», dinamizzando la tradizione. In quest'ottica si spiega la capacità di Giovanni XXIII di andare incontro ai fedeli, come testimoniano le visite a malati e carcerati, il pellegrinaggio ad Assisi e Loreto 105 anni dopo l’ultima uscita di un papa dal Lazio, e l’apertura ai cristiani di altre confessioni. Ma, oltre a portare la Chiesa verso le «periferie», Roncalli fu in grado di portare le periferie a Roma, come dimostra il Concilio Vaticano II, in cui si riunirono nella Città Santa 2.800 cardinali e arcivescovi provenienti da tutto il mondo. Su questa scia si collocò l'operato di Giovanni Paolo II, il «Papa viaggiatore» che visitò 129 Paesi, riuscendo ad aprire una breccia anche negli Stati orientali stretti dalla Cortina di ferro. A ciò si aggiunge la popolarità senza precedenti dei due pontefici. Non a caso, tra le frasi papali più ricordate dai fedeli, ci sono il «Date una carezza ai vostri bambini» di Giovanni XXIII e il «Se sbaglio, mi corrigerete» di Giovanni Paolo II. L’azione liturgica e la profondità spirituale si coniugò, in entrambi, a una decisiva presenza nelle vicende storiche. Giovanni XXIII aiutò a scongiurare il rischio di una guerra nucleare, durante la «crisi di Cuba» del 1962; Giovanni Paolo II creò i presupposti, con una tenace lotta alle ideologie, per la caduta del Muro di Berlino. In questo modo, oltreché alla santità, Roncalli e Wojtyla furono consegnati alla storia. Nell’opera si colgono anche i rapporti personali tra i due pontefici. Wojtyla partecipò al Concilio Vaticano II; poi nel 1981, già papa, visitò la casa natale di Roncalli a Sotto il Monte e, nel 2000, lo dichiarò beato. Ciò che lega i due papi è anche l’eccezionalità della loro canonizzazione: Giovanni Paolo II verrà elevato agli onori degli altari appena nove anni dopo la sua morte; Giovanni XXIII verrà dichiarato «santo» con una dispensa di papa Francesco, secondo cui non occorrono due miracoli (come prevede il diritto canonico), per canonizzare un pontefice già molto amato. Ancor più che per le virtù eroiche, Roncalli e Wojtyla verranno dunque santificati per l’amore di Dio che trasmisero alla Chiesa e per l’amore che ricevettero dai fedeli. Entrambe le forme di carità furono elargite «per grazia». Gratis, appunto come l'iniziativa di Libero. di Gianluca Veneziani