Arte: un volume sui marchesi Gerini, collezionisti nella Firenze barocca (2)

domenica 8 dicembre 2013
Arte: un volume sui marchesi Gerini, collezionisti nella Firenze barocca (2)
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(Adnkronos) - Molteplici le ragioni della fama conquistata dai Gerini nel campo delle promozioni delle arti e per le diverse forme di mecenatismo da loro praticate: il successo professionale di alcuni dei suoi membri, una evidente capacità professionale unita ad una certa intraprendenza, le ricchezze accumulate e consolidate fino a permettere un fasto quasi inaudito, la notorietà derivata da un impero commerciale, il raggiungimento di un elevato rango sociale coronato dal conferimento di un titolo nobiliare a Carlo d'Ottavio Gerini, gli incarichi amministrativi e diplomatici al servizio della corte granducale. Una notorietà che ha in Andrea Gerini la più importante figura 'intellettuale' della famiglia nel Settecento. Raffinato e aggiornato collezionista di marcata indole illuminista, fu anche instancabile promotore di iniziative artistiche (per esempio le celebri Vedute incise di Zocchi), frequentatore di salotti letterari e di riunioni di intenditori, come emerge dal racconto di Martina Ingendaay che, per la prima volta, ha potuto studiare il vasto archivio di famiglia costituito da migliaia di volumi oggi conservati nell'Archivio di Stato di Firenze. Il marchese dette al casato quel fasto e quella celebrità che resero la famiglia una delle più celebri dell'aristocrazia fiorentina dell'epoca, conosciuta anche fuori dai confini del granducato e addirittura Oltralpe. (segue)