Mostra Venezia: Tom Hardy, i veri eroi? Stanno dietro a macchina da presa

domenica 8 settembre 2013
Mostra Venezia: Tom Hardy, i veri eroi? Stanno dietro a macchina da presa
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Venezia, 2 set. (Adnkronos/Cinematografo.it) - "I veri eroi? Sono coloro che lavorano dietro alla macchina da presa". Grande professione di modestia quella fatta da Tom Hardy al Lido. In fondo se 'Locke' e' un film eccezionale e' anche merito dell'attore inglese (che ha dato vita a Bane nell'ultimo 'Batman' di Nolan), da solo in scena per un'ora e mezza, a supportare tutto il carico emotivo della storia. D'altra parte l'omaggio di Hardy a Steven Knight non e' affatto gratuito: Knight non e' solo il regista dell'operazione ma anche lo sceneggiatore. Insomma la paternita', e dunque gran parte della sua riuscita, spetta indubbiamente a lui. Presentato Fuori concorso e accolto dagli applausi, 'Locke' e' in tutto e per tutto Ivan Locke, un uomo qualunque alle prese con una decisione che cambiera' definitivamente il corso della sua vita. Tutto il film e' girato in presa diretta, dentro l'abitacolo di una macchina, dalla quale Locke, apprezzato direttore dei lavori per una grossa societa' edile, fa e riceve telefonate che riveleranno pian piano il dramma vissuto dal personaggio, la sua storia personale e la decisione a cui e' pervenuto. "Stavo girando una sequenza in piena notte qualche tempo fa e mi si e' accesa la lampadina - ricorda Steven Knight -. Da li', ho iniziato a costruirci un film. L'idea di base era quella di prendere un qualsiasi uomo di strada, con una qualunque storia alle spalle, un uomo comune insomma". Tanto che "all'interno di ogni bolla di luce che vedete all'interno dell'immagine - aggiunge - c'e' il viaggio di qualcuno. Ogni luce e' una storia diversa, un'eventualita"'. (segue)