Il problema, fondamentalmente, non è Josefa, è Cicci. Il casinaro, intempestivo, forse troppo avido Cicci. «Qua Sefi, non c’entra nulla, ne sono convinta. La colpa è di Cicci, di Guglielmo Guerrini, il marito. Ah, Cicci. E' lui che ha sempre gestito l’azienda Idem: si occupa dell’allenamento, dei contratti, degli sponsor, dei rapporti col commercialista. In famiglia funziona così: lei fa la campionessa, lui fa il resto…». Sospira Claudia Subini, presidente del Panathlon Club ravennate -che lottò strenuamente per avere Josefa Idem come socia più illustre nonostante i pareri avversi di molti iscritti. Sotto la scalinata del municipio, la signora, amica del ministro nella bufera, non si capacita, sbuffa. Le mani sono pagaie che affondano nell’aria: «hanno fatto uno scivolone, tra l’altro non escluderei che tutta questa storia possa creare attriti personali...». Accanto a lei l’assessore allo sport Guido Guerrieri annuisce. Ma non è l’unico in città. Pare che il marito-manager allenatore del ministro sia la vera causa dei 4 anni di Ici non pagati; della palestra «prima abitazione» di Sefi in Carraia Bezzi (mentre lui figurava a 200 metri, in via Argine Destro Lamone); dell’assunzione fittizia della moglie a scopo ricezione contributi pubblici. Cicci ha 63 anni, il fisico atletico e la faccia da bassista dei Nomadi trent’anni dopo; è di Bagnacavallo, e rappresenta l’ombra shakespeariana e il centro del mondo di Sefi Idem, con cui è insieme dall’89. E Cicci anche ad aver autorizzato il nome della palestra Jajo (dai nomi dei due figlia), in cui spingeva la moglie a dormire. É sempre Cicci ad aver gestito la «Mitica snc: agenzie e agenti per lo spettacolo e lo sport», e i vari appuntamenti e manifestazioni sportive specie per i giovani, con la sua Kayak. «Guerrini lavora sempre: oggi (ieri ndr) ci sono le gare di cannottaggio alla Scandiana. Ma il suo problema sono fare i soldi» confida il portiere del Diana, uno degli alberghi della città che ospita sportivi internazionali «ne è quasi ossessionato. Quando la moglie veniva invitata alle varie manifestazioni della Provincia, la prima cosa che Cicci chiedeva era il cachet. Così hanno cominciato a non chiamarli più». Guerrini, professionalmente è un caterpillar. Preparato, stimato: è l’allenatore di canoa dalle teorie rivoluzionarie che ha contribuito molto alle 38 medaglie vinte in carriera dalla moglie. Ma pare sia il danaro, nonostante i cinque immobili e terreni vari della famiglia, a preoccuparlo sempre. Lo si trova spesso a Santerno, sede del «business Idem», tra i campi di girasole e le banderuole a forma di galletto tricolore che frullano al vento della provincia e delle elusioni fiscali. Guerrini ha continuato ad allenare la moglie, portatrice di 9000 preferenze, nonostante l’impegno da assessore (al punto che il lavoro amministrativo di Sefi veniva svolto da mediani oscuri come la dirigente Noemi Piolanti e l’ex assessore Enrico Laghi) le impedisse di ottemperare ai doveri assessorali. Pare che il marito, oggi, sia sinceramente dispiaciuto, dato che con moglie e figli il rapporto è sempre stato saldissimo, da Famiglia Bradford: «È colpa mia, dovevo stare più attento: a forza di delegare agli altri, è stata una dimenticanza in buonafede...»., aveva detto all’inizio di tutta la faccenda. Anche, col senno del poi, la buona fede si può discutere. Ciononostante ( e nonostante l’incazzatura di Josefa fra le mura domestiche) non si è ancora attribuito alcuna responsabilità. Quella è stata su Andrea Salvotti, il commercialista... di Francesco Specchia