Milano, 3 apr. - Adnkronos) - La verita' sulla morte di Chiara Poggi. Non chiedono altro mamma Rita e papa' Giuseppe. Non pretende altro Alberto Stasi, assolto in primo e secondo grado dall'accusa di omicidio dell'allora fidanzata. Sara' la Cassazione, venerdi', a mettere la parola fine all'incubo dell'ex bocconiano o a riaccendere le speranze dei genitori della giovane uccisa il 13 agosto 2007 nella sua villetta di via Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia. Tra circa 48 ore la Suprema Corte si pronuncera' sul ricorso avanzato da accusa e parte civile che contestano, in piu' punti, l'assoluzione dei giudici d'Appello di Milano pronunciata il 6 dicembre 2011. Difficile immaginare che i giudici di Piazza Cavour possano capovolgere un doppio verdetto, ma la decisione sul delitto di Meredith a Perugia lascia spazio a eventuali sorprese. Diversi gli elementi che Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, mette in discussione nelle 68 pagine di ricorso: l'analisi mai eseguita su un capello trovato nella mano di Chiara e su alcuni frammenti di unghie della vittima, una bicicletta mai sequestrata ad Alberto, la mancata camminata sperimentale dell'unico imputato sui gradini imbrattati del sangue di Chiara. Pezzi di un puzzle mai presi in esame, ma che potrebbe dare la soluzione di un mistero lungo quasi 6 anni. (segue)