Citta' del Vaticano, 3 feb. (Adnkronos) - Gesu' non e' venuto a cercare il consenso fra gli uomini ma a dare testimonianza di verita', per questo era pronto a pagare di persona e cosi' deve fare il vero profeta. E' quanto ha detto stamane Benedetto XVI all'Angelus celebrato in piazza San Pietro. Il Papa ha citato il Vangelo di Luca nel passo in cui Gesu' viene cacciato dalla sinagoga dopo aver "provocato" la folla provando a dimostrare "che a volte c'e' piu' fede al di fuori d'Israele". "A quel punto - ha raccontato il Pontefice - la reazione e' unanime: tutti si alzano e lo cacciano fuori, e cercano persino di buttarlo giu' da un precipizio, ma Egli, con calma sovrana, passa in mezzo alla gente inferocita e se ne va". "A questo punto - ha proseguito Ratzinger - viene spontaneo chiedersi: come mai Gesu' ha voluto provocare questa rottura? All'inizio la gente era ammirata di lui, e forse avrebbe potuto ottenere un certo consenso". E tuttavia "proprio questo e' il punto: Gesu' non e' venuto per cercare il consenso degli uomini, ma - come dira' alla fine a Pilato - per 'dare testimonianza alla verita"". "Il vero profeta - ha aggiunto Benedetto XVI - non obbedisce ad altri che a Dio e si mette al servizio della verita', pronto a pagare di persona. E' vero che Gesu' e' il profeta dell'amore, ma anche l'amore ha la sua verita"'. "Anzi - ha proseguito il Papa - amore e verita' sono due nomi della stessa realta', due nomi di Dio". "Credere in Dio - ha spiegato ancora - significa rinunciare ai propri pregiudizi e accogliere il volto concreto in cui Lui si e' rivelato: l'uomo Gesu' di Nazaret. E questa via conduce anche a riconoscerlo e a servirlo negli altri".