Firenze, 30 mar. - (Adnkronos) - Uno dei riti piu' particolari e spettacolari di Pasqua si svolge a Firenze, ed e' chiamato 'Lo scoppio del carro'. Attira non solo i fedeli, ma anche i tanti turisti che affollano il capoluogo toscano. E' una tradizione che risale al tempo della prima Crociata, predicata a Firenze dal vescovo del tempo Ranieri, e alla quale parteciparono oltre 2500 concittadini, al comando di Pazzino di Ranieri de' Pazzi. Il 15 luglio 1099, dopo un lungo assedio, l'esercito crociato conquisto' Gerusalemme; Pazzino sarebbe stato il primo ad innalzare il vessillo cristiano sulle mura della citta' santa, ed avrebbe ricevuto in dono da Goffredo IV duca di Buglione, tre scaglie di pietra del santo Sepolcro di Cristo, poi gelosamente custodite e portate a Firenze nel 1101. Conservate in un primo tempo dalla famiglia Pazzi, le tre pietre furono usate per trarne una scintilla di fuoco novello (simbolo pasquale di vita nuova) distribuito poi, dopo la benedizione, alle singole famiglie. Le pietre del Santo Sepolcro sono custodite nella Chiesa dei Santi Apostoli. Domani, giorno di Pasqua, al mattino l'arcivescovo, cardinale Giuseppe Betori si rechera' col clero della Cattedrale in Battistero, dove ricevera' il fuoco sacro proveniente dalla chiesa dei Santi Apostoli e portato da un corteo storico. L'arcivescovo benedice il fuoco ed asperge i presenti e la folla raccolta in piazza con l'acqua lustrale benedetta nella veglia di Pasqua; poi il clero, al quale si uniscono in solenne processione le rappresentanze, torna in Duomo. Al centro di piazza del Duomo un lungo filo lega l'altare della cattedrale di Santa Maria del Fiore con un baldacchino di legno, detto affettuosamente dai fiorentini 'Brindellone', il grande carro a forma di torre. Un innesco di cartapesta a forma di colomba, detto 'Colombina', viene acceso al canto del 'Gloria' con il fuoco benedetto, e la miccia, scorrendo su di un cavo che parte dal coro maggiore del Duomo, va ad incendiare il carro. Scoppiano cosi' fuochi artificiali: mortaretti, girandole e razzi.