(Adnkronos) - Francesco Di Cataldo "amava il suo lavoro, nel quale si e' impegnato con passione, professionalita' e sensibilita'. Oggi come allora, la nostra citta' e' in prima fila per difendere, sostenere e riaffermare quei valori: i valori in cui credeva Francesco e in cui credevano i tanti servitori dello Stato che hanno dato la vita per difendere il nostro diritto a vivere in un'Italia democratica, pacifica e libera", sottolinea il primo cittadino di Milano. "In un Paese che fatica a ritrovare il senso della memoria - ha detto il figlio Alberto - il Comune di Milano sa, invece, ancora fermarsi per ricordare e ringraziare. Lo ha gia' fatto con molte vittime. Oggi lo ha fatto per il mio papa'. Voleva ostinatamente rinnovare il sistema carcerario, combattere il sovraffollamento, esigere un maggior uso delle pene alternative. Il filo del dovere, del gusto per il lavoro fatto bene, della tenacia erano valori per lui imprescindibili. Il papa' mi ha fatto un grandissimo dono, saper sentire ogni giorno il senso della responsabilita'. Per me dirigente pubblico e' l'eredita' piu' bella che mi potesse lasciare. Io sento il dovere e la responsabilita' di trasmetterla a chi vive con me, a chi lavora con me e a questa citta' che oggi lo ricorda. Ripartire da qui, forse, aiuta tutti noi a sentirci meno smarriti e meno soli".