Palermo, 7 nov.- (Adnkronos) - "Ho organizzato tutta la fase esecutiva, aspettavamo il segnale del telefono per avvicinarci al momento delluscita di casa di Salvo Lima. La motocicletta era rubata. Noi eravamo armati. Indossavamo giubbotti antiproiettili. Appena lo abbiamo visto ci siamo avvicinati alla sua auto, Lima era con altri due. DAngelo che era con me era emozionato, li ha sorpassati troppo. Cosi' mi sono girato e gli ho sparato dei colpi di pistola per bloccarli. Sono sceso dalla moto, ho inseguito Lima e gli ho sparato". Cosi' venne ucciso la matina del 12 marzo 1992 l'eurodeputato Salvo Lima. A raccontare le fasi dell'omcidio e' l'esecutore materiale del delitto, oggi pentito, Francesco Onorato, che all'epoca aveva 29 anni. "Riina ci disse di ammazzarli a tutti, anche se non era solo - racconta ancora - allora ho cambiato pistola, mi era rimasto solo un colpo in canna. In Cosa nostra mi dissero che dovevo andare con due o tre pistole perche un uomo donore non deve mai caricare, ma deve essere sempre pronto. Cosi' ho preso unaltra pistola per uccidere anche gli altri due politici (Nando Liggio er Alfredo Li Vecchi, rimasti illesi ndr), ma non me la sono sentita. Mi sono sentito di graziarli. Li ho evitati. Poi Riina e Biondino mi hanno rimproverato per questo. Tutto e finito li. Tanto non erano i bersagli, importante era uccidere Lima. Quando ho finito ho lasciato la moto, labbiamo abbandonata". A dare l'ordine di uccidere Lima, secondo Onorato, sarebbe stato Salvatore Biondino, che definisce "l'ambasciatore della Commissione di Cosa nostra".