Brescia: pakistana violentata per aver rifiutato nozze combinate/I precedenti

domenica 30 settembre 2012
Brescia: pakistana violentata per aver rifiutato nozze combinate/I precedenti
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Roma, 29 set. - (Adnkronos) - Ha rifiutato un matrimonio combinato ed e' stata stata rinchiusa in casa, sottoposta a violenze psicologiche e addirittura violentata da un cugino che voleva cosi' infliggerla una punizione. Ancora una giovane pachistana, stavolta nel bresciano, ritenuta 'colpevole' di non volersi adeguare alle tradizioni famigliari. Un caso che ricalca alcuni drammi vissuti da altre ragazze straniere, fino ai tragici casi di Hina e Sanaa, che hanno pagato con la vita il loro desiderio di vivere all'occidentale. Ecco alcuni precedenti: - 28 MAGGIO 2012: Un'indiana, incinta di 3 mesi e madre di un bambino di 5 anni, uccisa e il marito reo confesso: l'avrebbe 'punita' con la morte perche' a suo dire vestiva all'occidentale, contrariamente alle tradizioni indiane. - 16 APRILE 2011: Scoppia a Brescia il 'caso di Jamila', nome di fantasia, per una ragazza di 19 anni pachistana, dopo la lettera inviata da un'insegnante per denunciare l'assenza prolungata della giovane dai banchi di scuola. "Temo di fare la fine di Hina", aveva confidato la studentessa all'insegnante. La ragazza da circa due settimane non frequentava piu' l'istituto professionale: la sua bellezza non passava inosservata, nonostante gli abiti tradizionali e il capo coperto, cosi' di fronte agli apprezzamenti dei coetanei la famiglia aveva deciso di segregarla perche' era gia' promessa a un cugino che vive in Pakistan. La ragazza torna a scuola dopo l'intervento della Questura e dei mediatori sociali. (segue)