Roma: Pd, mausoleo Graziani disonora Costituzione

domenica 11 novembre 2012
Roma: Pd, mausoleo Graziani disonora Costituzione
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Roma, 8 nov. (Adnkronos) - "Il sottosegretario Guerra ha espresso in aula alla Camera il proprio personale sconforto per la vicenda del Sacrario di Affile intitolato al Generale Rodolfo Graziani, Ministro della Repubblica di Salo' e criminale di guerra. Cio' e' apprezzabile. Stupisce, invece, il taglio burocratico della risposta preparata alla nostra interpellanza urgente dagli uffici di Palazzo Chigi che hanno derubricato un fatto cosi' grave, l'intitolazione di un monumento con soldi pubblici ad un criminale di guerra, a questione locale". Lo dicono i deputati del Pd Michele Meta, primo firmatario dell'interpellanza urgente al Governo sul Sacrario di Affile, e Roberto Morassut. "Patria e Onore sono le parole scolpite dall'amministrazione comunale di Affile sul monumento a Graziani, ai lati della bandiera italiana. Parole assolutamente fuori luogo per il ricordo di un personaggio che - aggiungono gli esponenti democratici - nel giudizio della storia e' stato consegnato alle pagine piu' cruente del fascismo e del colonialismo italiano. Un criminale che avrebbe dovuto essere processato a Norimberga perche' responsabile della deportazione dalla Cirenaica di centomila uomini, donne, anziani e bambini attraverso il deserto verso i lager nazisti dell'interno, di trentamila persone uccise in Etiopia per rappresaglia - ricordano Meta e Morassut - di 1400 religiosi etiopi massacrati perche' anticoloniali, della deportazione da Roma di 2.500 carabinieri nell'ottobre del 1943, dieci giorni prima del rastrellamento del Ghetto ebraico, per lasciare le mani libere alle SS. Un monumento intitolato in un luogo pubblico ad un criminale di guerra come Graziani, generale fascista, viola la Costituzione e le leggi dello Stato perche' si tratta di apologia del Fascismo. Pretendiamo da un Governo che giura sulla Costituzione davanti al Capo dello Stato - concludono Meta e Morassut - atti coerenti e conseguenti perche' non si tratta di un fatto locale ma di una vicenda che disonora la Costituzione della Repubblica italiana".