Roma, 2 nov. - (Adnkronos) - No all'abusivismo edilizio, sì alla legalità. Il no del governo al condono edilizio ha messo d'accordo, per una volta, partiti, ambientalisti e associazioni di categoria. Il ddl Nitto Palma è stato definitivamente eliminato dai lavori del Senato, nonostante la sanatoria fosse stata fortemente voluta da esponenti del Pdl campano, ai quali però si sono opposti praticamente tutti gli altri partiti. La Lega, che si era detta contraria al condono edilizio, ha votato con il Pd e Idv per eliminare dal calendario l'esame del condono edilizio. Astensione (che vale voto contrario) di Coesione nazionale. "Una scelta di civiltà e di buonsenso, per scongiurare il pericolo che nuove colate di cemento abusivo si abbattano sul nostro territorio", secondo Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd. Ma contro il condono si erano schierati non solo i partiti, ma anche il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che aveva definito "semplicemente scellerata anche la sola ipotesi di ricorrere ad un nuovo condono edilizio, provvedimento che ha dimostrato tutta la pericolosità riguardo alla sicurezza dei cittadini e all'equilibrio del territorio, scempiato e devastato, nel corso degli anni, da provvedimenti assolutamente irresponsabili". Contrari anche l'Unione degli Inquilini per la quale "la politica dei condoni è assolutamente sbagliata: premia e incentiva l'illegalità diffusa, distrugge il territorio, è fonte di corruzione", e l'Ance, l'associazione nazionale costruttori edili, che "da sempre si oppone ai condoni che premiano l'abusivismo a discapito delle imprese che operano correttamente e nella legalità", dichiara il suo presidente, Paolo Buzzetti. "Ciò di cui il Paese ha veramente bisogno - aggiunge Buzzetti - è un piano di riqualificazione delle città e la messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico. Si inizi dalle scuole, dagli ospedali e dagli edifici pubblici, che devono essere i primi luoghi in grado di garantire la salvaguardia dei cittadini. Progetti utili sotto il profilo sociale e da un punto di vista economico perché in grado di dare una spinta alla ripresa del Paese". E poi, naturalemente, gli ambientalisti. Contro il condono, Legambiente ha raccolto più di 5 mila firme in un giorno coinvolgendo anche personaggi di spicco come il presidente di Libera Luigi Ciotti, Roberto Saviano, Dacia Maraini, Carlo Lucarelli, Nichi Vendola. Per i senatori campani del Pdl si è trattato invece di "un'opera di disinformazione. Il provvedimento, secondo Nitto Palma, mirava "a riaprire i termini del condono del 2003 non per l'intero territorio nazionale ma soltanto per la Campania, che non ne ha potuto ususfruire a seguito delle legge regionali dell'allora giunta Bassolino, poi dichiarate incostituzionali dalla Consulta". In ballo ci sono 70mila possibili demolizioni, con ripercussioni per circa 300mila persone.