Roma, 8 set. (Adnkronos Salute) - Multe salatissime e sospensione della licenza non mettono paura a chi continua a vendere le sigarette ai ragazzini più che minorenni. Neanche l'inasprimento delle sanzioni deciso dal recentissimo decreto Balduzzi sembra aver fatto cambiare idea ai più furbi. In nove casi su dieci, come dimostra l'inchiesta dell'Adnkronos Salute girata a Roma (VIDEO) con l'aiuto di una collaboratrice quattordicenne e una telecamera nascosta, i tabaccai hanno venduto tranquillamente le 'bionde' senza chiedere i documenti o fare troppe domande. Solo in un caso l'esercente si è fatto venire qualche scrupolo e ha chiesto l'età negando, successivamente, il pacchetto richiesto. Negli altri casi chi era dietro il bancone o faceva finta di non vedere il volto giovanissimo o era troppo distratto dalla clientela. Il decreto Balduzzi parla chiaro, per chi vende tabacco ai minori è prevista una multa che può variare da 250 a 1000 euro e in caso di recidiva la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività. Inoltre il negoziante ha l'obbligo di chiedere un documento tranne quando è palesemente manifesta la maggiore età. In precedenza il divieto di vendita riguardava i minori di 16 anni. Ad alzare la voce contro il lassismo dei controlli nella vendita delle sigarette ai minorenni documentata dalla videoinchiesta dell'Adnkronos Salute è per prima la Federazione italiana tabaccai (Fit), che tuona contro i propri associati che non rispettano la legge. "Come associazione diciamo da tempo ai nostri tabaccai di chiedere sempre un documento d'identità ai ragazzi - risponde all'Adnkronos Salute Giovanni Risso, presidente della Fit, dopo aver visto le immagini dell'inchiesta - ma spesso succede che i negozi siano affollati. Certo quando non c'è questo problema si deve assolutamente chiedere". "Non siamo pubblici ufficiali - precisa Risso - quindi se non mi viene dato il documento non posso costringere il ragazzo, ma la cosa che noi consigliamo in questi casi è di non vendere le sigarette se si hanno dei dubbi. Chi non lo fa - conclude - è colpevole perché non rispetta la legge e si deve assumere le responsabilità". Tre adolescenti su 10 nella fascia di età 14-18 anni si definiscono fumatori abituali e 2 su 10 dicono di fumare almeno un pacchetto di sigarette al giorno. Inoltre 12 anni è l'età media della prima sigaretta alle scuole medie. Secondo una recente indagine 'Vietato Non Vietato', promossa dal Moige e realizzata dal Centro Interuniversitario per la ricerca sulla genesi e sullo sviluppo delle motivazioni prosociali e antisociali dell'università La Sapienza di Roma su un campione di oltre 2000 minori, fumare e acquistare sigarette sono comportamenti abbastanza frequenti tra i giovanissimi: quasi 3 ragazzi su 10 nelle scuole medie e 6 su 10 nelle scuole superiori hanno dichiarato di aver fumato almeno una volta. Se si considera il comportamento nel mese precedente alla ricerca, fumare sigarette è un'abitudine che riguarda una percentuale piuttosto bassa di ragazzi delle scuole medie (circa il 7% del totale dei ragazzi delle medie), ma che aumenta nelle scuole superiori: 5 ragazzi su 10 nella fascia d'età 14-18 anni (56%), di cui il 22% circa dei minori di 16 anni e il 34% circa dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni. Spesso nei punti vendita non vengono trovate indicazioni relative alla vendita di tabacchi ai minori e altrettanto spesso il personale di vendita non verifica l'età di chi acquista (il 7% dei ragazzi delle scuole medie e il 47% dei ragazzi delle scuole superiori hanno dichiarato che il personale non ha mai chiesto il documento d'identità). Dai dati emerge inoltre che in media i ragazzi delle scuole medie hanno fumato la prima sigaretta a 12 anni, quelli delle superiori sotto i 16 anni a 13 anni. Inoltre, i ragazzi delle scuole medie hanno iniziato a fumare in modo regolare in media a 12 anni e mezzo. Sono le ragazze a fumare di più se si considerano le fasce di età più grandi, mentre i maschi fumano di più alla scuola media. Chi acquista sigarette lo fa soprattutto in tabaccheria (7% dei rispondenti tra 11 e 13 anni, 57% dei rispondenti tra 14 e 18 anni). Per il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale "l'atteggiamento dei tabaccai che vendono le sigarette ai minori è il segnale di grave mancanza di senso civico. E' come evadere le tasse, ma le norme previste del decreto Balduzzi, che inaspriscono multe e sanzioni contro gli esercenti, sono il segnale che ci sarà maggiore severità nei confronti di chi non rispetta le leggi". "Naturalmente - prosegue Cardinale - ci vorrà del tempo per approfondire operativamente il decreto legge nei vari articoli ma il senso generale è quello di migliorare la qualità della vita e dell'assistenza sanitaria in Italia". Carlo Rienzi, presidente del Codacons, chiede di "chiudere i tabaccai che vendono le sigarette ai minorenni per 6 mesi o un anno". "La vostra inchiesta è un ottimo esempio di servizio pubblico - prosegue Rienzi - e dimostra però come le sanzioni previste dal decreto Balduzzi per i tabaccai servono a poco se non ci sono i controlli del ministero della Salute e dei Monopoli. Servirebbero dei 'blitz' dei Nas in stile Cortina - suggerisce - solo così si possono scoprire e colpire gli esercenti disonesti". La vendita di sigarette ai minori di 18 anni da parte dei tabaccai "è un fatto gravissimo" per il segretario dell'Adiconsum Pietro Giordano. "Quello di non verificare l'età dei giovani che chiedono sigarette - sottolinea - è un vizio molto diffuso tra i tabaccai. E' gravissimo perché gioca con la salute degli adolescenti". Per Giordano comunque le responsabilità della diffusione del fenomeno non sono solo dei venditori. "Servono - afferma - più controlli da parte delle autorità preposte. Ma lo Stato in alcuni settori come il fumo, l'alcol e il gioco d'azzardo non si impegna a far rispettare le regole perché l'aumento di tali attività fa lievitare le entrate. Si opera con una logica ragionieristica di corto respiro, anche perché non si tiene conto del fatto che i costi per la collettività legati alla salute aumentano più delle entrate".