Il reato di corruzione - nel processo Berlusconi-Mills - è stato prescritto il 25 febbraio scorso con tutte le polemiche che ne sono seguite. Prescritto, dunque ugualmente colpevole? Oppure prescritto, e sostanzialmente innocente? Oggi la Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni con cui ha dichiarato prescritto il reato di corruzione in atti giudiziari nei confronti dell'avvocato inglese David Mills, negandogli, però, l'assoluzione. La motivazione - "Il fulcro della reticenza di David Mills, in ciascuna delle sue deposizioni, si incentra nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società offshore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti". Così, sottolinea la Cassazione nelle motivazioni Inoltre le sezioni unite penali della Cassazione - nella sentenza 15208 - spiegano che Mills, con le sue deposizioni ai processi 'Arces' e 'All Iberian', aveva favorito Berlusconi tacendo la riconducibilità a lui delle società del cosiddetto comparto B del gruppo Fininvest. Questo in quanto "si era reso necessario distanziare la persona di Silvio Berlusconi da tali società, al fine di eludere il fisco e la normativa anticoncentrazione, consentendo anche, in tal modo, il mantenimento della proprietà di ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero e la destinazione di una parte degli stessi a Marina e Piersilvio Berlusconi". Il caso Mills - Il cosiddetto "caso Mills" ha origine da una lettera inviata dallo stesso avvocato inglese al suo commercialista. Mills che era consulente della Fininvest per la finanza estera inglese faceva riferimento a una somma di denaro versata in nero sul suo conto in Svizzera dal premier. Il versamento sarebbe stato dovuto alle testimonianze reticenti rese dinanzi al tribunale di Milano dove, nel processo per corruzione alla Guardia di Finanza e nel processo dei fondi neri di All Iberian, Mills non disse tutto quello che sapeva, ma svicolò abilmente fra le domande dei magistrati per tenere indenne "Mr B.". il commercialista denunciò il suo cliente al fisco inglese per corruzione ed evasione fiscale, innescando il processo. I tre gradi di giudizio - David Mills è stato quindi condannato in primo e secondo grado a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Il 25 febbraio 2010 la Corte di Cassazione ha accolto la richiesta del procuratore generale, dichiarando annullata senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato la sentenza di condanna ma riconoscendo colpevole Mills di danno di immagine allo sSato e rigettando quindi il ricorso della difesa contro il risarcimento danni di 250mila euro alla Presidenza del Consiglio (costituita parte civile nel processo), imposto nei due gradi di giudizio precedenti.
