Gli oranghi di Greenpeace contro Nestlè

Blitz durante l'assemblea generale: "Stop all'olio di palma proveniente dalla distruzione delle foreste"
di Eleonora Crisafullisabato 17 aprile 2010
Gli oranghi di Greenpeace contro Nestlè
1' di lettura

Travestiti da oranghi, trenta attivisti di Greenpeace, hanno fatto irruzione all'assemblea generale di Nestlè a Losanna. Striscione alla mano, il gruppo si è introdotto nella sede della multinazionale, chiedendo di "dare un break anche alle foreste" e smettere di basare il profitto sull'abbattimento degli alberi e il cambiamento climatico. In particolare i dirigenti d'azienda sono stati sollecitati a "non utilizzare olio di palma proveniente dalla distruzione delle ultime foreste torbiere indonesiane mentre Pat Venditti, direttore della campagna Foreste di Greenpeace International, è salito sul palco e, preso il microfono, ha chiesto a Nestlè di escludere dall'intera filiera produttiva l'olio di palma del campione della deforestazione Sinar Mas". Chiara Campione, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Italia, ha poi spiegato: "Chiediamo adesso e oggi a Nestlè di cambiare le proprie "KitKatstrofiche" politiche di acquisto. Procurandosi olio di palma e carta proveniente dalla deforestazione, Nestlè è causa di disastri ambientali come il cambiamento climatico e l'estinzione degli ultimi oranghi. Allo stesso tempo continua a perdere credibilità, non prendendo nessuna misura concreta nonostante le denuncie di Greenpeace e le richieste di centinaia di migliaia di consumatori. Per questo chiediamo all'intera assemblea degli azionisti di garantire che i prodotti Nestlè non siano contaminati da prodotti della Sinar Mas".

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