Napolitano al Csm: "Rigorose regole contro le squallide consorterie"

Il Presidente della Repubblica ha lanciato l'appello ai magistrati: "norme deontologiche da rispettare per le toghe"
di bonfanti ilariasabato 31 luglio 2010
Napolitano al Csm: "Rigorose regole contro le squallide consorterie"
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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è tornato a puntare il dito contro le "squallide consorterie", durante la cerimonia al Quirinale per il passaggio di consegne tra il vecchio Csm e l'insediamento del nuovo. Il Capo di Stato ha sottolineato la necessità di "rigorose regole deontologiche per i magistrati e per gli stessi componenti del Consiglio" in maniera tale che il sistema giustizia e la magistratura riacquistino "prestigio e consenso tra i cittadini". Napolitano ha quindi continuato, riferendo che "A ciò si potrà dedicare, con la necessaria ponderazione, il nuovo Csm, anche alla luce di vicende recenti, di ampia risonanza nell'opinione pubblica, e di indagini giudiziarie in corso, di fenomeni di corruzione e di trame inquinanti che turbano e allarmano, apparendo essi, tra l'altro, legati all'operare, come ho di recente detto, delle squallide consorterie, di cui, tuttavia, spetterà alla magistratura accertare l'effettiva fisionomia e rilevanza penale". Per il Colle è fondamentale "alzare la guardia nei confronti di deviazioni che finiscono per colpire fatalmente quel bene prezioso che è costituito dalla credibilità morale e dall'imparzialità e dalla tezietà del magistrato". «Già nella risoluzione adottata dal Csm il 20 gennaio di quest'anno - ha ricordato Napolitano, durante il discorso di saluto dei nuovi componenti del Csm, si è mostrata consapevolezza della percezione da parte dell'opinione pubblica che alcune scelte consiliari siano in qualche misura condizionate da logiche diverse, che possono talvolta affermarsi pratiche spartitorie rispondenti ad interessi lobbistici, logiche trasversali, rapporti amicali o simpatie e collegamenti politici". Riforme- Le annunciate riforme in materia di giustizia dovranno garantire "un corretto equilibrio istituzionale" ha sottolineato Napolitano, attendendo testi di proposte da discutere in Parlamento, "per fare quel che mi compete". Membri laici- Membri togati e membri laici del Csm formano "un tutto unitario" e "gli eletti dal Parlamento non sono rappresentanti di singoli gruppi politici, di maggioranza e di opposizione" ha ribadito il capo dello Stato. Il Vicepresidente uscente, Mancino- Rivendica la bontà dell'operato del Csm uscente il Vicepresidente Nicola Mancino. "Nei quattro anni di consiliatura, pur tra polemiche e scontri, abbiamo avuto sempre a cuore il prestigio della magistratura, a difesa dell'autonomia e dell'indipendenza dei giudici. Abbiamo lavorato per il ripristino di quel rispetto che è la cifra di ogni riconosciuta autorevolezza. La magistratura deve recuperare quel segno distintivo di un ruolo e di una funzione che in ogni ordinamento democratico fanno la differenza".

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