Dal campo alla sicurezza alimentare: l’Agricoltura italiana fra tradizione e innovazione

lunedì 6 dicembre 2021
Dal campo alla sicurezza alimentare: l’Agricoltura italiana fra tradizione e innovazione
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Non è un caso che “cultura” derivi da “coltura”, ovverosia la capacità di seminare e far germogliare nelle menti delle persone la consapevolezza delle dinamiche che regolano il mondo, e con esse anche lo sviluppo di sistemi di produzione più etici, inclusivi e sostenibili. 

Il settore primario italiano – anche qui, primario non a caso – ne è un fiore all’occhiello, in termini di qualità dei nostri prodotti agricoli e zootecnici, sicurezza alimentare, sostenibilità delle nostre produzioni, tutela del paesaggio e delle tradizioni storiche del Territorio così fortemente incardinate nelle attività rurali. D’altro canto, Agricoltura e Allevamento sono campo e teatro di crescita e sviluppo tecnologico: in un contesto dove la Scienza diventa viatico e aiuto per migliorare le coltivazioni e la cura degli animali, assecondando i meccanismi naturali senza stravolgerli. 

Stridono a questo proposito gli endorsement dell’Unione Europea verso forme di delegittimazione della nostra eccellenza agricola ed enogastronomica, come il Nutriscore: paradossale sistema “a semafori” per cui uno snack industriale sarebbe più salutare di un pezzo di grana. Oppure l’avallo verso forme di consumo esotiche ed estranee alla nostra cultura, come quella degli insetti, e ancora le proposte di sviluppo di carne sintetizzata in laboratorio. 

Il tutto quando l’Agricoltura italiana ha perso nel corso di una generazione il 28% della superficie coltivata, più di un quarto, riducendo fino a soli 12,8 milioni gli ettari adibiti al primario. La spallata del Covid ha senza dubbio aggiunto criticità a quelle preesistenti, ottenendo però anche una maggiore consapevolezza del Consumatore italiano rispetto all’importanza di acquistare prodotti del Territorio. 

Gli ultimi dati di Coldiretti rilevano che, per le prossime festività natalizie, 6 Italiani su 10 abbandoneranno il web per tornare ad acquistare nei negozi locali: un segnale importante, specie se si considera la contingenza geopolitica che stiamo vivendo. Caratterizzata, anche per il settore primario, da una sostanziale carenza di materie prime e da prezzi alimentari i quali – secondo l’OCSE – sono ai massimi da dieci anni a questa parte. 

Di questo e di molto altro si discuterà domani dalle 12:00 alle 13:00 durante Alto Mare, il programma di approfondimento politico e socio-economico ideato e condotto da Sara Garino su RPL (Radio Padania). In collegamento interverranno il Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte-Liguria e Valle d’Aosta Piero Durando, nonché il Deputato Alessandro Giglio Vigna, Capogruppo della Lega in XIV Commissione Politiche UE.