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Rsa, Kos nel mirino: "Contratto scaduto da anni e bassi stipendi"

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Kos nel mirino dei sindacati. Il colosso che gestisce numerose residenze per anziani e che nel 2022 ha registrato ricavi per oltre 683 milioni di euro è accusato di utilizzare un contratto fermo al 2009 nonostante nel frattempo ci siano stati più rinnovi. "Il gruppo usa l’ultimo contratto che Anaste ha firmato con i sindacati confederali, quello valido dal 2006 al 2009, appunto. Da allora ci sono stati vari rinnovi che abbiamo firmato con altri sindacati e che hanno condizioni migliori ma loro non si sono mai adeguati. È un problema anche per noi, tanto che queste strutture non fanno più parte dell’Anaste. In questi casi - spiega Sebastiano Capurso a La Stampa - credo possa esserci un indebito arricchimento sulla base di un contratto scaduto". Oltre alla denuncia del presidente dell'Associazione nazionale strutture territoriali e per la Terza età, sono numerose le testimonianze. Il quotidiano riporta le parole di una dipendente del gruppo: "Il mio stipendio mensile arriva a 1100 euro netti per un totale di 38 ore settimanali quando va bene. Spesso però ci chiedono di fare delle ore in più, ma ci vengono pagate solo quando ne hanno voglia. Ci sono alcuni colleghi che non fanno nemmeno la pausa pranzo, altrimenti non riuscirebbero a fare tutto il lavoro". A conti fatti sono 5 euro l’ora.

D'altra parte Kos, che fa parte di Cir group e conta 159 strutture in totale, si difende: "È applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore socio assistenziale Anaste sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil: l’azienda, recependo la richiesta sindacale, non ha inteso applicare successive versioni del contratto non sottoscritte dalle organizzazioni dei lavoratori rappresentative. Il settore socio assistenziale in cui il gruppo Kos opera registra comunemente un ritmo dilatato nella frequenza dei rinnovi dei numerosi contratti applicabili, con punte fino ai 15 anni di attesa, strettamente dipendenti dall’altrettanto lento ritmo di revisione delle tariffe corrisposte dal Ssn per i servizi prestati".

Da qui la rassicurazione: "Appena preso atto della richiesta di Cgil, Cisl e Uil di non applicare la nuova versione del Ccnl firmata da altre sigle sindacali e della sopravvenuta impossibilità di addivenire al rinnovo del contratto Anaste applicato dal gruppo, l’azienda ha provveduto a comunicare la propria intenzione di intraprendere un autonomo programma di adeguamento contrattuale". 

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