Chemioterapia e perdita dei Capelli. Fabrizio Labanti cambia le sorti con il Patch Cutaneo

lunedì 19 giugno 2023
Chemioterapia e perdita dei Capelli. Fabrizio Labanti cambia le sorti con il Patch Cutaneo
3' di lettura

Si chiama Fabrizio Labanti l’hair designer che è riuscito a dare una nuova speranza a coloro che hanno a che fare con il fenomeno della calvizie.
Il suo marchio, che prende il nome di Benesserecapelli, è ormai una realtà consolidata, e conta ad oggi una rete capillarizzata composta da 14 punti vendita attivi tra l’Italia e la Svizzera (Lugano).
Sono sempre di più i pazienti oncologici che, a seguito della chemioterapia, si trovano a dover combattere contro la perdita dei capelli. Molte donne, ma anche uomini, vivono la propria condizione di calvizie in maniera dolorosa, che si ripercuote non solo a livello personale ma anche relazionale. A questa condizione, infatti, spesso sono associati grave limitazione fisica, problemi psicologici e sociali e, nei casi più gravi, psicosi e ansie.
Giovani e adulti si trovano a dover combattere contro una società che negli anni mostra sempre più discriminazione e derisione verso coloro che per motivi di salute – o meno – subiscono la perdita dei capelli.
Proprio queste circostanze fanno si che, spesso, le persone si spingano verso “trattamenti illogici”, alle volte pericolosi e privi di autenticità, che rappresentano una speranza. Accade però che le speranze rimangano tali e che questi trattamenti non creino nessun tipo di vantaggio ma in molti casi siano addirittura non reversibili.

Fabrizio Labanti ha avuto la possibilità di incontrare tantissime persone affette da alopecia sviluppando, in tal modo, la cosiddetta “esperienza sul campo” che gli ha permesso di capire nel profondo cosa può innescare in una persona a livello psicologico la perdita di capelli e quali impatti devastanti può avere tale modifica del suo aspetto fisico.
È grazia a lui che è nato il cosiddetto Patch Cutaneo, il primo e unico trapianto di capelli non chirurgico. Con oltre 20 anni di esperienza nel settore, Fabrizio è riuscito a trasformare quello che fino a ieri era un sogno in una realtà: riavere i capelli senza soffrire e soprattutto senza sperare ma sicuri di ottenere ciò che si desidera. Si tratta di una vera rivoluzione, una tecnica efficace, indolore, impercettibile, reversibile e risolutiva.

“Oltre al mercato strettamente fashion stiamo rispondendo con una linea dedicata, di nome Hair Medical Device, alla richiesta purtroppo sempre più crescente di pazienti oncologici che necessitano, a causa delle cure chemioterapiche che producono come effetto collaterale l’alopecia, l’applicazione del Patch Cutaneo”, afferma Fabrizio Labanti.

Il Patch Cutaneo è il primo trapianto di capelli non chirurgico che viene applicato direttamente alla cute come se fosse una protesi. Naturalezza e non invasività lo caratterizzano.
 
Per realizzare il Patch Cutaneo vengono selezionati capelli uguali a quelli del cliente in quantità illimitata, viene effettuato un calco della testa del cliente e viene creato un avatar che a tutti gli effetti riproduce fedelmente la zona diratata.
Una volta realizzato l’avatar, sullo stesso viene effettuato un innesto di capelli veri, con una tecnica di iniezione. Chiaramente, non provando dolore, l’avatar non ha rigetti e non ha limiti di iniezione, motivo per cui si possono gestire le quantità andando a ricreare nella zona diradata la foltezza desiderata.
Una volta ultimato il “trapianto” sull’avatar, si procede per step: il cliente viene rasato nella zona diradata; successiva il patch che ricopre l’avatar viene rimosso dallo stesso e applicato direttamente alla cute nella parte precedentemente rasata; infine, una si procede al taglio integrazione che permette ai capelli “nuovi” di integrarsi a quelli esistenti affinché il risultato estetico sia performante e assolutamente invisibile.
Il cliente avrà in tal modo la possibilità di pettinarsi esattamente come vuole, avendo però la possibilità di “tornare indietro” in qualsiasi momento perché il patch non lascia segni ed è di fatto reversibile.

Il Patch cutaneo ha avuto, tra i tanti, anche un progetto di ricerca scientifica nel campo oncologico presso l’ospedale di Ravenna, i cui risultati ottenuti sulle pazienti trattate sono stati eccellenti.