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Le sfide in sanità in un mondo globale, tra nuovi virus e cambiamento climatico

Al via alla decima edizione della Summer School di Motore Sanità, in corso di svolgimento fino al 22 settembre a Gallio, nell'altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza

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Al via alla prima delle tre giornate di lavori della Summer School 2023 di Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Beckman Coulter, BD, AstraZeneca, abbvie, BeiGene, Boehringer Ingelheim, Jannsen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson, MSD e PMI SCIENCE Philip Morris International.  Un appuntamento consolidato, giunto alla decima edizione, che come da consuetudine ha luogo nel comune di Gallio, nell’altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza. 

Evento di punta della sanità italiana - che ha come obiettivo quello di coinvolgere e mettere attorno a un tavolo le forze politiche del Paese, i cittadini, le Istituzioni e gli stakeholder chiamati a discutere dei problemi del Paese e a trovare soluzioni concrete - quest’anno ha come titolo  Non c’è economia sostenibile senza salute, “Per ricordare quello che ci ha insegnato la pandemia da Covid-19”, spiega Claudio Zanon, Direttore Scientifico di Motore Sanità, “ovvero che se non c’è la salute non c’è l’economia, non solo viceversa”.

ISTITUZIONI E STAKEHOLDER DELLA SANITÀ A RACCOLTA
Un concetto ribadito anche da Rossana Boldi, già Vice Presidente XII Commissione (Affari Sociali) Camera dei Deputati, in apertura degli inizi dei lavori tenutisi nella sede istituzionale del Comune di Gallio alla presenza del Sindaco Emanuele Munari e dell’Assessore alla Sanità e al Sociale, Regione del Veneto Manuela Lanzarin. Altissimo il profilo del parterre di relatori: Annamaria Parente (Progetti Istituzionali e Innovativi Motore Sanità), Walter Ricciardi (Professore Ordinario di Igiene, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma,  Presidente del Mission Board for Cancer, Commissione Europea), Felice Bombaci (Vice Presidente AIL Torino), Fabiano Marra (Vice Presidente di Diabete Italia e Presidente di AGDI), Lorenzo Mattia Signori (Segretario Cittadinanzattiva Veneto), Silvia Tonolo (Presidente dell'Associazione nazionale malati reumatici ANMAR), Rita Treglia (Segretario Nazionale UNIAMO Federazione italiana Malattie Rare, Presidente Associazione Nazionale Angioma Cavernoso Cerebrale ANACC), Valerio Biglione (Direzione scientifica Motore Sanità), Fabiola Bologna (già Segretario XII Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati), Giulio Fornero (Direzione Scientifica Motore Sanità e Direttore Sanitario Camminare Insieme Onlus), Walter Locatelli (Direzione Scientifica Motore Sanità), Annamaria Minicucci  (Direzione Scientifica Motore Sanità), Enrico Rossi (già Presidente Regione Toscana), Carlo Tomassini (Direzione Scientifica Motore Sanità), Francesco Locati (Direttore Generale ASST Bergamo EST), Alberto Zoli (Direttore Generale AREU Lombardia), Andrea Bellon (Presidente Federfarma Veneto), Marco Cossolo (Presidente Federfarma), Paolo Petralia (Vice Presidente Vicario FIASO e  Direttore Generale Asl 4 Regione Liguria), Pierluigi Petrone (Componente del Comitato di Presidenza Farmindustria, Presidente Assoram), Adriano Pietrosanto (Direttore Area Tecnico-Scientifica, Produzione Industriale e Qualità di Egualia), Lorenzo Terranova (Direttore Area Rapporti istituzionali, Confindustria Dispositivi Medici) e Luciano Flor (già Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto). 

PAGHIAMO LA POLITCA DEI TAGLI
“Investire in sanità non è un costo, ma un risparmio nel medio/lungo termine, così come ha sottolineato la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)”, ha detto l’On. Rossana Boldi, “che ha evidenziato i temi della formazione, della mancanza del personale sanitario – problema che riguarda non solo l’Italia, ma tutto il mondo – e la capacità di dare una corretta informazione ai cittadini. Certo, con il Covid-19 ci siamo trovati ad affrontare vere e proprie sfide, la stessa globalizzazione rappresenta una sfida, così come il cambiamento climatico, l’affacciarsi di vecchi e nuovi virus e batteri dannosi per l’uomo e lo stabilire nuovi principi per avere un sistema di accesso alle cure equo in tutto il mondo. Negli ultimi 20 anni il finanziamento delle spese sanitarie non è stato una priorità della politica, anzi. Dal governo Monti in avanti ci sono stati molti tagli alla sanità –vedi il taglio dei posti letto – e le conseguenze di queste scelte si sono viste durante il periodo Covid. Ora, l’aumento dell’aspettativa di vita, l’aumento della cronicità e della cronicità con polimorbilità, l’aumento dei bisogni e delle richieste dei cittadini portano inevitabilmente a un incremento della spesa sanitaria, ma il ragionamento da fare è: si tratta veramente di spesa, o di un investimento in salute per una vita migliore? Ricordiamo che investire in ricerca, sviluppo, nuovi farmaci e nuovi processi organizzativi si traduce anche in risparmio economico”. 
 

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