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"Roma locomotiva d'Italia": ecco il piano per il termovalorizzatore

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Il termovalorizzatore a Roma si farà e nei tempi stabiliti. È questo l’impegno preso dal sindaco Roberto Gualtieri in occasione dell’evento "Roma Locomotiva d’Italia - Capitale Pulita", tenuto a Palazzo Wedekind.  All'evento hanno partecipato l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, il viceministro dei trasporti, Galeazzo Bignami, il viceministro dell’ambiente Vannia Gava, il direttore di pneumologia del Policlinico Gemelli Luca Richeldi, il vicepresidente dell’azienda Hitachi Fabio Dinale. Presenti in videocollegamento il presidente della Syctom (che gestisce impianti in Francia) Corentin Duprey e il manager che gestisce il termovalorizzatore di Vienna, Alexander Kirchner. 

"Sarà un impianto efficiente e vantaggioso dal punto di vista ambientale che lavorerà 600mila tonnellate l’anno di rifiuti. Secondo la gerarchia dei rifiuti a livello europeo dobbiamo preferire questi impianti che chiudono il ciclo e sono preferibili alla discarica perché sono moderni e tecnologicamente avanzati»", ha detto Gualtieri. E ancora: "Non bisogna abbandonarla, anzi, dobbiamo rafforzarla per accelerare anche sul tema del riuso. Ci sono due soluzioni: può essere messa nelle discariche oppure nei termovalorizzatori. Noi abbiamo scelto la seconda e, più è vicino il termovalorizzatore meglio è. L’obiettivo è ambizioso, ci sarà un residuo minimale. Il termovalorizzatore va fatto per la quota indifferenziata che, ovviamente, va ridotta al minimo possibile. I tempi sono molto serrati ma è giusto così". 


Anche Acea, che ha presentato un progetto in merito, si è schierata dalla parte del primo cittadino di Roma. Il termovalorizzatore "per noi è un opera significativa, messa già a gara dal Comune. Noi ci siamo altre aziende non sono state in grado di presentate un progetto adeguato nei tempi previsti", ha detto l’amministratore delegato Fabrizio Palermo. Che ha poi aggiunto: "Siamo preparati anche grazie all’esperienza che abbiamo nel Lazio, dove già gestiamo il termovalorizzatore di San Vittore per il quale ora siamo a lavoro sulla quarta linea. Per Roma abbiamo fatto un progetto che non impatta sul paesaggio e ne siamo molto orgogliosi". E ancora: "Ci stiamo focalizzando sul presentare una proposta coerente con quanto messo a bando». Secondo l’ad è un’operazione molto importante che vede coinvolti non solo noi ma quello che riteniamo essere il meglio del know-how sia tecnologico che dell’esperienza in questo campo. La soluzione proposta, presentata da Gualtieri, rappresenta un’avanguardia. Una soluzione concreta - ha aggiunto - che è stata messa a gara, e noi siamo fiduciosi e stiamo lavorando per presentare un’offerta. Crediamo che possa essere un valido contributo a risolvere e gestire tema dei rifiuti nella Capitale". Palermo infine ha ricordato che "la tecnologia di Hitachi", impresa che partecipa alla cordata di cui Acea è capofila, «è la migliore al mondo per la realizzazione di termovalorizzatori». E proprio il numero due di Hitachi, Fabio Dinale è entrato nei dettagli tecnologici: "Dopo un anno di collaborazione con Acea stiamo lavorando per realizzare a Roma l’impianto più innovativo d’Europa che entrerà in funzione nel 2027. Oltre all’energia produrrà circa 60-80 chili di oro sufficienti a realizzare 4 mila fedi nuziali l’anno e sarà in grado di recuperare dai rifiuti 10mila tonnellate di acciaio utili a quanto ne serve per costruire cento locomotive, 2 mila tonnellate di alluminio pari a quanto ne serve per dieci airbus A340 e 1.600 tonnellate di rame sufficienti a realizzare 130 chilometri di installazioni aeree per treni e tram. I nostri termovalorizzatori ci permettono di fare a meno delle discariche, nonostante qualche costo elevato in più".

Sulle conseguenze per la salute è intervenuto lo pneumologo Luca Richeldi: "Un ciclo dei rifiuti che non sia governato è un rischio per la salute, perché se si basa sulle discariche o sulla raccolta differenziata non efficiente porta gravi problemi a chi ha comorbidità. In questo momento i dati di tutto il mondo portano ad una sola soluzione che è il termovalorizzatore, non possiamo aspettare altri 50 anni perché così sarà troppo tardi. D’altronde salute individuale e pubblica è garantita costituzionalmente, quindi che ci siano dei dibattiti che consentano di approfondire l’argomento è utile per la conoscenza di tutti".
Dall’esecutivo, rappresentato sul palco dalla figura del viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami è arrivato pieno sostegno: "Il governo è favorevole agli interventi che devono essere realizzati per traguardare gli obiettivi stabiliti da qui al 2030 in materia di gestione dei rifiuti e rispetto dell’ambiente". 

Infine le parole di Alexander Kirchner, uno dei responsabili dell’impianto di Spittelau: «Quando è stato costruito il primo termovalorizzatore negli anni ’60 le lamentele erano parecchie, oggi sono tutti entusiasti. Per fare un lavoro sostenibile si parte prima dal riciclaggio, bisogna riciclare quanto possibile per ricavare materiali di alta qualità e solo dopo avviene la termovalorizzazione»

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